Marino non ha colpe sullo scontrino. L’ex sindaco di Roma assolto e annuncia: “Chiuso capitolo infamante”

Ignazio Marino è stato assolto nel processo "degli scontrini", che lo vedeva imputato con le accuse di peculato. Ma nel Pd Orfini lo attacca ancora.

Ignazio Marino è stato assolto nel processo “degli scontrini”, che lo vedeva imputato con le accuse di peculato. Il gup Pierluigi Balestrieri ha sentenziato che “il fatto non sussiste”. Per l’ex sindaco di Roma si chiude anche il capitolo dell’accusa di concorso in truffa per i compensi destinati a collaboratori fittizi, quando era rappresentante legale dell’associazione Imagine. In questo caso per il giudice “il fatto non costituisce reato”. La Procura aveva chiesto una condanna di tre anni.

“Sono felice, aspettavo questo esito perché sapevo di essere innocente. Ringrazio la giustizia, di fronte ad accuse infamanti e a comportamenti dei media e della politica molto pesanti, è stata finalmente ristabilita la verità”, ha commentato Marino. “Desidero ringraziare innanzitutto i miei avvocati, che si sono battuti con passione, dedizione e professionalità”, ha aggiunto. Sulle prospettive, l’ex sindaco è stato prudente: “Quanto al mio futuro politico, che molti di voi mi chiedono, devo dire che non è questo il momento per prendere decisioni ma è invece un momento di riflessione su quello che e’ stato e su quello che verrà”.

Dal Partito democratico le reazioni sono contrastanti. “Marino viene assolto per la vicenda scontrini ed il processo di Mafia Capitale si sgonfia, con 116 archiviazioni e nessun politico indagato per mafia. La spettacolarizzazione su queste due inchieste e l’uso politico che ne è stato fatto ha massacrato un partito e la sua giovane classe dirigente, impegnata nell’amministrazione e che nulla aveva a che fare con mafia e malaffare”, ha commentato il deputato Marco Miccoli. Il presidente del Pd, Matteo Orfini, ha invece usato ben altri toni, decisamente polemici verso il chirurgo: “Ricordo che chiedemmo le dimissioni di Marino non per gli scontrini (a farlo fu sel) ma perché incapace di risolvere i problemi di Roma”. Più equilibrato il senatore Stefano Esposito, che nella giunta Marino è stato è assessore alla Mobilità: “Sono contento, nonostante il giudizio politico negativo non ho mai pensato fosse un ladro”.