Sulle mascherine “pannolino” della Lombardia ora indaga la Corte dei Conti

La Procura di Milano ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale ma ha inviato gli atti alla magistratura contabile per indagare.

Sulle mascherine “pannolino” della Lombardia ora indaga la Corte dei Conti

Con un colpo di scena la Procura della Repubblica di Milano, guidata dal procuratore Francesco Greco, nel richiedere l’archiviazione dell’inchiesta sulle mascherine ordinate dalla Regione Lombardia a una ex ditta di pannolini, ha disposto “la trasmissione degli atti alla Procura regionale presso la Corte dei Conti per l’eventuale danno erariale”.

A riportare l’indiscrezione è il Corriere della Sera, secondo cui il danno sarebbe relativo a 9 di 18 milioni di pezzi ordinati, rimasti inutilizzati in magazzino perché negli ospedali i sanitari non riuscivano a usarle. Fatti per i quali la procura meneghina ha richiesto l’archiviazione dell’inchiesta in quanto non é ravvisabile alcun reato nella vicenda.

Procedimento che ora passa ai pm contabili che dovranno fare luce sulla partita di 18 milioni di mascherine. Dispositivi che sono stati pagati 45 centesimi l’uno per complessivi 8,1 milioni di euro. Un’operazione commissionata il 26 marzo 2020 dalla centrale acquisti regionale Aria spa alla società Fippi spa di Rho su “indicazione della Regione Lombardia” guidata da Attilio Fontana.

Secondo i consulenti del pm “il disegno a bandana, e la mancanza di un supporto sagomabile per il naso, inficiavano la tenuta superiore e rendevano impossibile l’utilizzo per chi portava gli occhiali”.

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