Matteo Messina Denaro e il pizzino ritrovato a casa della sorella: dettagli emersi sugli affari durante la latitanza del boss

Matteo Messina Denaro e il pizzino trovato a casa della sorella fa emergere la complicità della donna e gli affari del boss.

Matteo Messina Denaro e il pizzino ritrovato a casa della sorella: dettagli emersi sugli affari durante la latitanza del boss

Matteo Messina Denaro e il pizzino ritrovato a casa della sorella. Si tratta di una scoperta importante per gli inquirenti palermitani che questa mattina hanno arrestato la donna con l’accusa di associazione mafiosa.

Matteo Messina Denaro e il pizzino ritrovato a casa della sorella

I carabinieri del Ros, con il supporto del comando provinciale carabinieri di Trapani e dello Squadrone eliportato cacciatori di Sicilia, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, a carico di Rosalia Messina Denaro, sorella del boss finito i manette il 16 gennaio scorso.

In seguito all’arresto della sorella di Messina Denaro, fa sapere ancora il Ros, “sono attualmente in corso varie perquisizioni nella provincia di trapani”. In particolare, è stato trovato un ‘pizzino’ dagli inquirenti nell’intercapedine di una sedia a casa della sorella del boss. L’appunto è stato scoperto dai carabinieri del Ros il 6 dicembre scorso mentre piazzavano delle cimici nella abitazione della donna. Un ritrovamento importante che è servito sia a provare la complicità della donna sia a fare luce su alcuni rapporti del boss durante la latitanza.

Dettagli emersi sugli affari durante la latitanza del boss

Il contenuto del pizzino ritrovato a casa della sorella del boss Messina Denaro rappresenta una preziosa miniera di informazioni per gli investigatori che stanno ricostruendo gli anni della latitanza del padrino di Cosa Nostra e tutti i suoi affari. “Che Rosalia fosse chiamata in prima persona a regolare delicate vicende economiche gestite dal capomafia, emerge con inusuale chiarezza dalla copia di un altro importante “pizzino” rivenuto nel covo di Campobello e indirizzato a “Rosalia” alias “Fragolone”, scrive il gip Alfredo Montalto nell’ordinanza che ha applicato alla donna la custodia cautelare in carcere. “Nello scritto, il latitante dava ordine alla sorella di richiedere il finanziamento di ben “40mila” euro a tale “Parmigiano””, fornendole istruzioni “davvero dettagliate, aggiunge.

“Ti spiego cosa devi fare, segui alla lettera ciò che ti dico: ti devi incontrare col Parmigiano, solo una volta però, e gli chiedi il prestito a lui, digli che stia tranquillo che nessuno lo vuole impaccare e che avrà restituito il tutto, o appena torna il complicato oppure appena il grezzo vende un suo bene che è già messo in vendita. Quindi assicuragli che stia tranquillo che gli verrà restituito il tutto. E ancora: “Spiegagli come ti deve dare questi 4omila. Tu con lui devi parlarci subito, appena ricevi questa mia, e gli dai tre mesi di tempo, lui in questi tre mesi ti deve mandare questi 40mila. In piccole dosi, ma a settembre deve essere tutto concluso. Deve fare dosi da 5mila euro e ogni volta li dà a Fragolina, in estate gli verrà facile vedere a Fragolina, e durante l’estate conclude il tutto”.

“Quindi”, spiega il boss alla sorella, “parla al parmigiano e gli spieghi il tutto, digli che non può dire di no perché c’è una situazione di bisogno, digli che 40mila non cambiano la vita delle persone, e che lui avrà restituito il tutto”. E nel post scriptum la avverte: “Ah. con il Parmigiano ti ci devi incontrare soltanto una volta per spiegargli il tutto, poi lui li farà avere a Fragolina e tu non ti ci devi incontrare più, perché se ti ci incontri una seconda volta quella seconda volta sarete intercettatie non deve accadere“.