Maturità, studenti sempre più social. Al tema snobbata la Resistenza. Oggi la seconda prova

Con la prima prova scritta, quella di italiano, ha preso ufficialmente il via ieri mattina, per quasi mezzo milione di studenti, la maturità edizione 2015.
Al termine della prova, c’è stata una netta vittoria del saggio breve sullo sviluppo scientifico che ha trasformato il mondo della comunicazione. I numeri del ministero dell’Istruzione hanno confermato che, come accaduto in precedenti edizioni dell’esame di Stato, i ragazzi anche stavolta si sono buttati a capofitto su argomenti che maneggiano con indiscutibile disinvoltura: il 50,7% dei maturandi (con un picco del 61,9% negli Istituti Professionali) ha scelto questa opzione secondo una rilevazione condotta da viale Trastevere su un campione di 485 scuole. E forse non è un caso che la tecnologia (pervasiva, legata alla scienza, ai social network, a Internet, ai new Media, al lavoro o al libro elettronico) dal 2000 a oggi sia stata propinata ai candidati ben cinque volte, prevedibile successo e insieme ciambella di salvataggio. Percentuali decisamente inferiori per le tracce che hanno conquistato, secondo i dati Miur, rispettivamente il secondo e il terzo gradino del podio: 14,4% di preferenze (picco del 22,7% nei Licei) per “La letteratura come esperienza di vita” e 12,1% (picco del 17% negli Istituti Professionali) per il tema di attualità, che prende spunto da un brano della giovane Malala Yousafzai , la ragazza pakistana premio Nobel per la Pace 2014. Proprio questo tema avrebbe scelto, invece, il ministro Giannini. Mentre il sottosegretario Faraone su Twitter ha fatto sapere che lui si sarebbe cimentato volentieri con la traccia su migranti “per raccontare di Yaguine e Fodè, in cerca di futuro, come i tanti a Ventimiglia”, tema scelto appena dal 6,6% di studenti, nonostante le pagine dei giornali e i Tg raccontino ogni giorno delle terribili tragedie in cui hanno perso la vita, nel Mediterraneo, migliaia di persone in fuga dalle guerre in Africa e Medio Oriente. Calvino, scrittore e partigiano , tra i più importanti narratori italiani del Secondo Novecento, ha invece riscosso un successone a Napoli.