Maxi blitz del Ros contro la Camorra. 59 arresti nel napoletano. In manette anche i tre fratelli del senatore forzista Cesaro

I carabinieri del Ros hanno eseguito una misura cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della procura distrettuale antimafia, a carico di 59 indagati accusati di numerosi reati, tra i quali associazione mafiosa, concorso esterno, corruzione elettorale, estorsione e turbata libertà degli incanti. L’operazione colpisce i clan Puca, Verde e Ranucci operanti a Sant’Antimo e comuni limitrofi, e ha svelato “una fitta rete di cointeressenze sia in ambito politico sia imprenditoriale”. In fase di notifica anche un sequestro di beni per un valore di oltre 80 milioni di euro.

L’inchiesta è condotta dai pm Giuseppina Loreto e Antonella Serio e le ordinanze sono firmate dal gip Tommaso Miranda. La misura degli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di Aniello e Raffaele entrambi già coinvolti in un’altra inchiesta su presunte collusioni con la Camorra. In carcere invece va un terzo fratello, Antimo, patron del centro di analisi ‘Igea’ di Sant’Antimo.

Il gip si è riservato di prendere una decisione in relazione alla posizione del senatore Luigi Cesaro, detto Giggino ‘a purpetta, “all’esito – si legge nell’ordinanza – dell’eventuale autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni, ritenute rilevanti, secondo la procedura che verrà attivata da questo ufficio”. I tre fratelli del senatore di Forza Italia sono stati invece arrestati. Nei confronti di Antimo Cesaro ha emesso un provvedimento cautelare in carcere; sono finiti ai domiciliari gli altri due fratelli, Aniello e Raffaele. L’accusa contestata è di concorso esterno in associazione mafiosa. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano anche diversi elementi di spicco della criminalità organizzata.