Mazzette a Viale Mazzini. Si allarga l’inchiesta sugli appalti Rai e rotolano le prime teste. Rimossa la dirigente Caccavelli. Ma i fatti sono precedenti all’incarico

Il 31 gennaio scorso è stato arrestato l’ex responsabile della Direzione Acquisti della Rai, Gianluca Ronchetti, con l’accusa di corruzione.

Mazzette a Viale Mazzini. Si allarga l’inchiesta sugli appalti Rai e rotolano le prime teste. Rimossa la dirigente Caccavelli. Ma i fatti sono precedenti all’incarico

Succedono cose alquanto singolari ai piani alti di Viale Mazzini. Per esempio saltano manager non indagati mentre altri che qualche responsabilità – dirigenziale, s’intende – in più potrebbero avercela restano al loro posto. O magari fanno carriera. Ma ricordiamo il contesto. Il 31 gennaio scorso è stato arrestato l’ex responsabile della Direzione Acquisti – Trasporti, Logistica e Servizi Operativi della Rai, Gianluca Ronchetti (leggi l’articolo), con l’accusa di corruzione insieme agli imprenditori milanesi Giorgio e Andrea Gnoli, ex amministratori della Ageas, impresa consortile lombarda Srl.

Le difese hanno già annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Gli inquirenti sospettano che Ronchetti abbia avuto un occhio, se non due, di riguardo nei confronti delle società degli Gnoli, le quali hanno ottenuto, tra il 2014 e il 2019, circa 190 affidamenti di servizi di logistica e trasporto in varie produzioni Rai, tra cui la trasmissione Sanremo Young 2018. In cambio dell’affidamento degli appalti il dirigente Rai avrebbe ottenuto, secondo i pm, mazzette, cene, Rolex e altre utilità. Per un totale di circa 160mila euro.

Ebbene, nel periodo delle indagini finito nel mirino degli investigatori – l’inchiesta è condotta dal Nucleo economico-finanziario della Guardia di finanza di Roma – capo di Ronchetti era Felice Ventura. Che a marzo 2015 – si legge sul sito della Rai – rivestiva il ruolo di direttore della direzione Acquisti. Ruolo che ricopre fino al 2019 quando viene nominato direttore della direzione Risorse umane e organizzazione. Sebbene Ventura, val la pena di ricordare, non abbia nulla a che fare con le indagini in corso, come capo di Ronchetti forse qualche responsabilità perlomeno “in vigilando” potrebbe averla. Eppure non viene toccato. Diverso il destino di Monica Caccavelli.

Nel maggio 2019 la manager viene nominata capo della direzione Acquisti, al posto di Ventura per intenderci, nell’ambito della direzione generale corporate a cui si aggiunge a giugno 2019 la nomina di responsabile dell’Anagrafe per la stazione appaltante (Rasa) della Rai. Da giugno 2020 è anche consigliere di amministrazione di Rai Pubblicità. Ma a quanto risulta a La Notizia, Caccavelli in questi giorni è stata convocata al settimo piano di Viale Mazzini ed è stata rimossa dalla direzione Acquisti. E l’avvocato Pierluigi Lax, dirigente di Rai Way, sarebbe in corsa per sostituirla. I vertici Rai potrebbero, quanto meno, spiegare come mai viene rimossa (secondo alcuni si sarebbe dimessa) Caccavelli che subentrò a Ventura quando il sodalizio Ronchetti- fratelli Gnoli, finito sotto la lente degli investigatori, sarebbe terminato, mentre non viene sfiorato il capo di Ronchetti ai tempi degli appalti sospetti.

Caccavelli, si dirà, forse paga il fatto che l’inchiesta sugli appalti di viale Mazzini, secondo quanto ricostruisce il Fatto Quotidiano, si starebbe allargando. Sebbene lei, ripetiamo, non risulti indagata. Ora nel mirino dei finanzieri ci sono altri appalti, anche più recenti, alcuni dei quali sarebbero ancora in corso. Motivo per il quale nei giorni scorsi la Guardia di Finanza ha effettuato nuove acquisizioni di atti riferibili alle attività dei centri di produzione Rai a Roma, Milano e Torino.

La Rai in questa inchiesta è parte lesa e sta collaborando con la Procura di Roma. Questi nuovi affidamenti fanno parte di ulteriori indagini portate avanti dai finanzieri di Roma. In tale contesto stupisce che la Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, presieduta da Alberto Barachini (FI), tanto attenta alla vecchia vicenda del video acquistato da Report (leggi l’articolo) e tanto solerte nel chiederne conto a Sigfrido Ranucci, non si sia mossa per audire i vertici della tv pubblica su questa storia, che pur essendo solo agli inizi sta già facendo rotolare le prime teste, anche se sembrano quelle di capri espiatori.