Meglio gli sci che la commemorazione delle Fosse Ardeatine. Il Pd denuncia l’assenza della sindaca Raggi

Virginia Raggi non ha presenziato alla commemorazione dell'eccidio delle Fosse Ardeatine. E nel Pd si parla di sfregio alla memoria di Roma.

Virginia Raggi non ha presenziato alla commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Alla cerimonia, svoltasi questa mattina, non c’era la sindaca di Roma, facendo scatenare il Pd. “Credo sia la prima volta nella storia della Repubblica, nata dalla Resistenza, che alla celebrazione in ricordo dei Martiri delle Fosse Ardeatine il sindaco di Roma sia assente. Con la giustificazione che sta sciando”, ha attaccato il deputato romano del Pd, Marco Miccoli. La decisione della Raggi ha attirato le critiche di tutti i renziani, a cominciare da Alessia Morani: “Raggi scia scordandosi l’anniversario della strage delle Fosse Ardeatine. Ma almeno il comune si sta informando su romana ferita a Londra?”.

Alla commemorazione hanno partecipato le massime cariche dello Stato: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso, il vicepresidente della Camera Simone Baldelli, il ministro della Difesa Roberta Pinotti, oltre ai i vertici delle forze armate. A rappresentare il Comune, c’era il vicesindaco, Luca Bergamo.

Per questo anche dal Governo c’è stato chi ha puntato il dito contro la Raggi. “Ci sono appuntamenti formali e istituzionali a cui non si può mancare”, ha commentato il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi. “Abbiamo ricevuto un’eredità di valori che abbiamo il compito di tramandare ai giovani, anello di congiunzione tra quello che è stato e quello che sarà. Ritengo che l’assenza del primo cittadino di Roma alla cerimonia di oggi per commemorare le Fosse Ardeatine sia quantomeno un evidente segnale di mancanza di sensibilità e di indifferenza”, ha aggiunto Rossi. Il Movimento 5 Stelle ha preso le difese della Raggi, spiegando che l’assenza era nota ed era stata comunicata.

Nell’eccidio delle Fosse Ardeatine furono uccisi 335 civili e militari italiani, trucidati a Roma il 24 marzo 1944, come rappresaglia all’attentato partigiano in via Rasella, in cui rimasero uccisi 33 soldati nazisti.