Meloni dice sì al riarmo: “Rispetteremo l’impegno del 5% del Pil in spese militari”

Nelle comunicazioni alla Camera, Giorgia Meloni rilancia il riarmo con il 5% del Pil in spese militari e non condanna gli attacchi all'Iran.

Meloni dice sì al riarmo: “Rispetteremo l’impegno del 5% del Pil in spese militari”

Da una parte nessuna condanna, neanche una leggera rimostranza, nei confronti dell’attacco prima israeliano e poi statunitense all’Iran. Dall’altra il rilancio del riarmo e dell’obiettivo di raggiungere il 5% del Pil in spese militari come vuole la Nato. Giorgia Meloni, in occasione delle comunicazioni sul prossimo Consiglio europeo, ribadisce un messaggio in linea con la deriva bellicista europea degli ultimi mesi.

L’unico tentativo di lanciare un segnale di pace, la presidente del Consiglio lo fa su Gaza, sostenendo che la priorità resta il cessate il fuoco nella Striscia, insieme alla “ripresa dei negoziati sull’Iran”. Ma sul 5% in spese militari, Meloni ribadisce che è un impegno importante che “l’Italia rispetterà: non lasceremo l’Italia esposta, debole, e incapace di difendersi”.

Le comunicazioni di Meloni alla Camera

La presidente del Consiglio, parlando di una fase “delicata”, sostiene che sia importante il “dialogo tra governo e Parlamento, tra governo e opposizione”. Un dialogo che lei stessa promette di “ampliare”. Meloni assicura di essersi occupati degli “approvvigionamenti energetici necessari” per l’Italia.

Come detto, una mezza condanna Meloni la esprime sulla situazione a Gaza: “Ribadiremo un altro obiettivo, il cessate il fuoco a Gaza, dove la legittima reazione di Israele a un insensato attacco sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili”. Ma sugli attacchi in Iran, la reazione di Meloni è decisamente timida. Anzi, la presidente del Consiglio sostiene che l’Iran debba “cogliere l’opportunità di un accordo sul proprio programma nucleare” con Washington, nonostante i bombardamenti decisi dal presidente Usa, Donald Trump.

Per quanto riguarda Teheran, Meloni segue la linea israelo-statunitense: “Noi consideriamo molto pericoloso che l’Iran si doti dell’arma nucleare, non solo per il pericolo in sé, ma perché avvierebbe una rincorsa alle armi atomiche in altre zone dell’area innescando un effetto domino”.

Meloni sposa anche la linea Nato sul riarmo: “Siamo pronti a fare di più per la difesa, per noi è una necessità strategica che non possiamo disattendere perché nessuna nazione e organizzazione di Stati può essere indipendente e sovrana se affida ad altri la sua difesa. Questo ha ricadute che vanno oltre la questione della difesa in sé, perché coinvolge dinamiche commerciali, cioè la possibilità di difendere i propri interessi nazionali. Ma se non difendi, non decidi e non puoi considerarti libero”.

Sull’impegno con l’Alleanza, Meloni sottolinea che consiste nell’arrivare al 3,5% di spese in difesa e 1,5% di spese in sicurezza. “Impegni importanti e necessari che l’Italia rispetterà”, assicura Meloni sostenendo che “l’alternativa sarebbe più costosa: non lasceremo l’Italia esposta ed indifesa”.