“Meloni divide, contro il decreto Sud nessuna timidezza”: l’intervista a Sarracino (Pd)

Dopo la mobilitazione, parla il deputato del Pd Marco Sarracino: "Meloni divide, contro il decreto Sud nessuna timidezza".

“Meloni divide, contro il decreto Sud nessuna timidezza”: l’intervista a Sarracino (Pd)

Nel Mezzogiorno sono andati via 800mila giovani in 20 anni. Questo è il dato che il segretario della Cgil Maurizio Landini ha gridato ieri dal palco di piazza Matteotti a Napoli durante la manifestazione per lo sciopero generale in Campania. Lavoro, reddito, sviluppo industriale, fondi Pnrr e alleanze: a parlare su questi temi è il deputato napoletano del Pd Marco Sarracino, responsabile nazionale Sud nella segreteria nazionale del partito.

Ieri per la piazza dei sindacati ha agitato il nemico è l’autonomia differenziata: c’è una nuova questione meridionale?
“Partiamo dal fatto che la piazza di ieri era bellissima ed è importante ci sia il no netto all’autonomia differenziata. Con queto disegno di legge la maggioranza punta a spaccare il Paese e ad aumentare i divari. Il Pd con Elly Schlein ha fatto della difesa del Mezzogiorno un punto identitario e lo ha fatto per salvaguardare l’unità nazionale. La nostra battaglia sarà molta dura e lo sarà contro il decreto Sud su cui non c’è nulla per le imprese né per i lavoratori”.

Landini ha chiesto di fermare la fuga dei giovani: per il lavoro possono bastare turismo e terziario?
“Sono condizioni necessarie ma non sufficienti. Napoli non può puntare su un unico settore ma serve una politica con una visione a 360°. Al governo manca una politica industriale per il Paese e anche per il Mezzogiorno. Ieri in piazza siamo stati con tanti metalmeccanici che sono a rischio licenziamento: al Sud c’è un numero di vertenze tra più alti nel Paese con il rischio della criminalità organizzata alla finestra. Spesso i giovani sono costretti ad andare via, non lo fanno per scelta”.

Passiamo al dibattito sui fondi Pnrr, quelli tagliati o gestiti male. Nel Mezzogiorno manca la protesta o la competenza?
“Innanzitutto il nostro appello al governo riguarda il fatto che i fondi non sono una gentile concessione di Fitto. E stiamo aspettando la relazione del ministro per capire quali saranno i progetti tagliati. Anche qui va fatta un’operazione verità sulle tante cose dovute all’incapacità dell’esecutivo e anche a scelte ideologiche: la destra è contro la transizione ecologica e la coesione sociale e territoriale”.

Onorevole Sarracino, su Napoli pesa la fine del reddito di cittadinanza: le conseguenze sociali preoccupano più per la sicurezza o per la rappresentanza politica del Mezzogiorno?
“Il Mezzogiorno ha scontato un deficit di classi dirigenti che non venivano selezionate per le loro battaglie ma per il grado di fedeltà al capo di turno. Con Schlein questa rotta si è invertita e abbiamo un lavoro serio al Sud con il Pd, fiduciosi anche per le prossime elezioni europee. Poi il nostro Sud ha bisogno di due cose, la prima è la protezione sociale contro le paure: una battaglia da non consegnare alla destra. Poi c’è la speranza che noi dobbiamo dare alle regioni meridionali”.

Prima di salutarla, ma le dolci parole di De Luca a Conte sono apripista per il “campo giusto” in Campania?
“Io lavorerò esattamente come ho fatto per le comunali di Napoli. All’epoca eravamo isolati perché molti non volevano l’alleanza con il Movimento 5 Stelle. Sono contento che molte persone hanno cambiato idea sul campo largo perché c’è la possibilità di mettere insieme tutte le forze di opposizione del governo: la Meloni non ha vinto da sola ma con gli altri partiti. Non è semplice ma può essere replicato in regione e a livello nazionale”.