Meloni e Salvini a colloquio in un incontro a Montecitorio. La leader di FdI chiede rispetto della privacy per la figlia minorenne

Meloni e Salvini si sono incontrati in una sala di Montecitorio. I due non hanno rilasciato dichiarazioni ma solo una nota ufficiale.

Meloni e Salvini a colloquio in un incontro a Montecitorio. La leader di FdI chiede rispetto della privacy per la figlia minorenne

Meloni e Salvini si sono incontrati per un colloquio a Montecitorio. I due leader politici, dopo circa un’ora, sono usciti senza rilasciare alcuna dichiarazione. In seguito, è stata diramata una nota congiunta della Lega e Fratelli d’Italia.

Meloni e Salvini a colloquio in un incontro a Montecitorio

Oggi pomeriggio è andato in scena l’incontro alla Camera tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Il leader della Lega ha lasciato gli uffici di FdI di Montecitorio in automobile, senza rilasciare dichiarazioni. Il segretario della Lega è rimasto a colloquio con la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per circa un’ora nel palazzo dei Gruppi.

“Il colloquio, primo dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni politiche, si è svolto in un clima di grande collaborazione e unità di intenti – si legge in una nota congiunta dei due partiti -. Entrambi i leader hanno espresso soddisfazione per la fiducia data dagli italiani alla coalizione e hanno ribadito il grande senso di responsabilità che questo risultato comporta. Meloni e Salvini hanno fatto il punto della situazione e delle priorità e urgenze all’ordine del giorno del governo e del parlamento, anche alla luce della complessa situazione che l’Italia sta vivendo”.

La leader di FdI chiede rispetto della privacy per la figlia minorenne

Intanto, la Meloni e il compagno Andrea Giambruno, hanno invitato “ogni mezzo di informazione pubblico o privato, cartaceo o online” a “evitare in qualunque modo e con qualunque mezzo di pubblicare o divulgare immagini che ritraggano la figlia minore ad astenersi altresì dal pedinarla, accerchiarla e intimorirla con presenze inopportune. La diffida, tramite l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, è rivolta ad “Agenzie di stampa, editori, quotidiani, rotocalchi, riviste, magazine, periodici, settimanali”.

Leggi anche: Calenda si trasforma nel Nostradamus dei Parioli e pronostica tempi duri per Meloni. Ma sotto sotto sogna di diventare la stampella delle destre