Mercato immobiliare, la crisi non è finita: torna a crescere il costo dei mutui

La crisi del mercato immobiliare non è ancora terminata: ad aprile, infatti, è tornato a crescere il costo dei mutui per le abitazioni.

Mercato immobiliare, la crisi non è finita: torna a crescere il costo dei mutui

La crisi del mercato immobiliare non è finita. E così, anche se torna a crescere la richiesta di mutui, a salire è pure il loro costo. Ad aprile, infatti, il costo è cresciuto con il tasso medio sui nuovi finanziamenti per l’acquisto di abitazioni che è passato dal 3,14% di marzo al 3,29% dello scorso mese.

La risalita dei costi è legata all’incremento del tasso Irs registrato proprio a marzo. Al contrario, è sceso dal 3,92% al 3,82% il tasso medio dei nuovi prestiti alle imprese. Sono questi i dati che emergono dal rapporto mensile dell’Abi sul mese di aprile sui mutui.

Il costo dei mutui in salita: le ragioni

La crescita dell’Irs e dei tassi di mercato dipende anche dal “clima di incertezza” che deriva dall’attuale situazione geopolitica globale. A pesare sono soprattutto i dazi, con “annunci e tensioni” che hanno avuto un impatto diretto “sulle aspettative prospettiche di inflazione e di rallentamento dell’economia”.

Il che, spiega il vicedirettore vicario dell’Abi, Gianfranco Torriero, “provoca impatti su tassi di mercato che poi si scaricano sui tassi bancari”. La notizia positiva arriva però dal calo dell’Irs ad aprile, che fa sperare in un andamento al ribasso dei tassi sui mutui a maggio.

Mercato immobiliare, in aumento i prestiti alle famiglie

Ad aprile è tornato a crescere, dopo due anni, il credito accordato dalle banche a famiglie e imprese. L’aumento dei prestiti è stato dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, facendo così registrare la prima crescita dal marzo del 2023. La variazione rispetto a marzo 2025 è invece nulla.

La crescita deriva da un aumento della domanda delle famiglie che è ormai tornata positiva da “diversi mesi”. Negativa, invece, è ancora quella delle imprese: “nonostante una attenuazione del trend, la domanda di finanziamento da parte delle imprese “permane ancora particolarmente debole”, conclude Torriero.