Migranti, la stretta di Piantedosi sulle Ong non ha fermato gli arrivi

Con le destre gli sbarchi sono triplicati. I dati del Viminale certificano il flop del Governo sui migranti: già superati i 20mila ingressi.

Migranti, la stretta di Piantedosi sulle Ong non ha fermato gli arrivi

Lo certifica il Viminale. Sono 20.017 i migranti sbarcati in Italia quest’anno, più del triplo di quelli registrati nello stesso periodo del 2022 (6.152). L’impennata si è concentrata in particolare nei tre giorni tra il 9 e l’11 marzo, quando sono arrivate ben 4.566 persone. Le nazionalità più rappresentate sono ivoriani (2.410), guineani (2.380), bengalesi (1.506). Mentre sono 1.965 i minori non accompagnati.

Con le destre gli sbarchi sono triplicati. I dati forniti dal Viminale certificano il flop del Governo sui migranti: nel 2023 già superati i 20mila ingressi

La Tunisia ha di gran lunga sorpassato la Libia come Paese di partenza delle imbarcazioni. Dai dati del Viminale visti da Agenzia Nova, infatti, risulta che almeno 12.083 persone sono partite dalle coste tunisine da inizio anno fino al 13 marzo, più di 170 sbarchi al giorno, un boom del 788 per cento rispetto ai 1.360 arrivi dello stesso periodo dello scorso anno: pari a oltre un terzo dei 32.101 sbarchi complessivi dalla rotta tunisina dell’intero 2022.

Di questo passo, solo dalla Tunisia potrebbero arrivare oltre 60 mila persone, non solo tunisini ma soprattutto subsahariani, questo senza contare il naturale aumento previsto in estate grazie al miglioramento delle condizioni del mare. Si tratta, in effetti, di un ribaltamento dei flussi nel Mediterraneo centrale, dal momento che la Libia era stata finora la prima nazione di partenza dei natanti arrivati in Italia, con 53.118 arrivi nel 2022.

Adesso, invece, la rotta libica giunge al secondo posto con 7.057 arrivi al 13 marzo, che e’ comunque un aumento dell’80 per cento circa rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I dati del Viminale evidenziano un lieve calo della rotta turca della tragedia di Cutro, con 689 arrivi al 13 marzo rispetto agli 812 dello stesso periodo del 2022, un dato in linea con i 16.115 sbarchi complessi dei Migranti partiti dalla Turchia lo scorso anno. Resta marginale, infine, la rotta che dall’Algeria ha portato al 13 marzo almeno 184 Migranti irregolari, in aumento rispetto alle 55 persone arrivate in Sardegna nello stesso periodo del 2022, a fronte di 1.389 arrivi del 2022.

I dati del cruscotto statistico giornaliero pubblicato nel sito web del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Viminale indicano un ribaltamento anche delle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco. I subsahariani, infatti, hanno ampiamente soppiantato i nordafricani nei primi mesi del 2023. Al primo posto degli sbarchi in Italia al 13 marzo c’è la Costa d’Avorio con 2.410 arrivi, mentre nello stesso periodo del 2022 c’era l’Egitto con oltre 1.500 arrivi tramite la rotta libica. Segue poi un altro Paese dell’Africa occidentale, la Guinea, con 2.380 arrivi al 13 marzo 2023, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso c’era il Bangladesh con 1.241 sbarchi.

I cittadini bengalesi che risultano oggi al terzo posto degli sbarchi irregolari in Italia, con 1.506 arrivi via mare, mentre lo scorso anno erano gli 870 tunisini a occupare il gradino piu’ basso del podio. I numeri di tunisini arrivati finora in Italia è quasi raddoppiato nell’arco di un anno, con 1.328 sbarchi registrati finora da inizio anno. Mentre Pd e M5S chiedono che Salvini “non scappi e venga a riferire in Parlamento” Giorgia Meloni, i ministri Salvini, Crosetto, Tajani e Piantedosi ieri si sono riuniti urgentemente. Nulla di fatto.

L’unico risultato tangibile è stata la nuove narrazione della Russia infiltrata per spingere le partenze. Propaganda spiccia. Intanto il Pd e il sindaco di Pozzallo chiedono il ripristino di un’operazione marina europea come fu Mare Nostrum. Voci da Palazzo Chigi ventilano l’ipotesi che torni in campo la Marina militare, ancora una volta.

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