Migranti, scontri durante il trasferimento nel centro d’accoglienza: arrestati esponenti di spicco di Casapound

Scontri colorati di nero. Arrestati nove esponenti di Casapound perché ritenuti responsabili degli scontri dello scorso 17 luglio nella periferia nord di Roma seguiti al trasferimento di alcuni migranti nel centro di accoglienza di Casale San Nicola. Alcuni militanti di Casapound, con volto coperto dal casco, sarebbero i responsabili dell’organizzazione di un blocco che ha scatenato l’inferno in tutto il quartiere e degenerato, poi, in altri scontri con le forze dell’ordine. L’inferno durante l’arrivo di 19 migranti nel centro di accoglienza allestito nella ex scuola Socrate che culminarono con sassaiola e proteste contro la polizia. Quella notte furono arrestati due manifestanti. Mentre 14 agenti rimasero feriti nei tafferugli. Ora, invece, sarebbero arrivate otto misure cautelari di cui sei di custodia cautelare. Ci sarebbero anche esponenti di primissimo livello dell’organizzazione. Tra gli episodi oggetto di attenzione investigativa da parte della Digos anche l’aggressione posta in essere da tre attivisti in danno di un operatore del Reparto Mobile della Polizia di Stato, ripetutamente colpito al corpo.

LA LINEA NERA
Dura la reazione del numero di Casapound Italia Gianluca Iannone: “Colpevoli di difendere l’Italia e gli italiani. Arresti liberticidi che ancora una volta arrivano casualmente nel momento in cui si aprono i giochi per la partita più importante per un Pd in enormi difficoltà, quella del voto per la Capitale. Qual è la colpa di CasaPound?”, si chiede Iannone, “Aver osato difendere le donne e gli anziani del quartiere dalle manganellate della polizia?”