Milano-Serravalle, la svendita corre in autostrada

di Stefano Sansonetti

Una storia di aste fallite ed eternamente rilanciate. Sembra non esserci pace per la Milano-Serravalle, la società che gestisce l’autostrada A7 da Milano a Serravalle Scrivia e le tre tangenziali milanesi. L’ultima novità in ordine di tempo è che qualche giorno fa la provincia di Milano, che per il tramite della holding Asam controlla la società, ha deciso di lanciare l’ennesima asta per cercare di vendere il suo pacchetto del 52,9%. Peccato, però, che per far questo l’ente presieduto da Guido Podestà (Pdl) abbia dovuto rivedere ancora al ribasso il prezzo di cessione. Nell’avviso appena pubblicato dall’Asam, di cui la provincia di Milano detiene l’80,8% del capitale, c’è infatti scritto che l’importo base è di 380,9 milioni di euro. Si tratta, cioè, di cedere il pacchetto nella Milano-Serravalle a 4 euro ad azione. Si dà però il caso che nei due tentativi precedenti, falliti a fine 2012 e a metà 2013, si era provato a vendere a 4,45 euro ad azione, che per la quota del 52,9% detenuto dalla provincia significava una base di 423,7 milioni di euro. Certo, nelle due precedenti aste era coinvolto più dell’80% del capitale della Milano-Serravalle, comprendente anche la quota detenuta nella società dal comune di Milano guidato da Giuliano Pisapia. Rimane il fatto che adesso questo ennesimo tentativo messo in campo dalla provincia avviene a una base d’asta inferiore del 10% rispetto a quella di pochi mesi fa. Il problema è che la provincia, messa alle strette dal solito patto di stabilità, ha una disperata necessità di fare cassa. Al punto che nei documenti d’asta si legge che “Asam potrà aggiudicare definitivamente la vendita all’offerta in riduzione che meno si discosti dall’importo complessivo posto a base d’asta”. Insomma, anche offerte inferiori ai 380 milioni potrebbero essere prese in considerazione.

Certo che fa una certa impressione notare il tracollo subìto dal valore delle azioni della Milano-Serravalle. Prima dall’attuale procedura, che prova a vendere a 4 euro ad azione, e prima delle due edizioni precedenti, che avevano stimato il valore in 4,45 euro, nel bilancio 2011 dell’Asam la partecipazione nella società autostradale era riportata per 7,24 euro ad azione. Ma ancora nulla, rispetto all’ormai famosa vicenda che nel 2005 portò l’allora presidente della provincia di Milano, Filippo Penati, a comprare il 15% della Milano-Serravalle, consentendo così all’ente di diventare azionista di maggioranza, a 8,8 euro per ogni azione. Penati acquistò dal gruppo Gavio, che qualche tempo prima aveva a sua volta rilevato le azioni a 2,9 euro ciascuna. Una storia incredibile, che ha prodotto anche strascichi giudiziari e che di fatto ha costituito un po’ l’origine di tutti i problemi adesso ereditati dalla provincia. Al punto che ora si prova a vendere l’autostrada a un prezzo più che dimezzato rispetto a quando Penati l’acquisì nel 2005.