Mimun ritira la firma dal Tg5, è resa dei conti con Pier Silvio. La proprietà non vuole interferenze mentre Mediaset si conferma regina del trash

Mimun ritira la firma dal Tg5, è resa dei conti con Pier Silvio. La proprietà non vuole interferenze in Mediaset

Mimun ritira la firma dal Tg5, è resa dei conti con Pier Silvio. La proprietà non vuole interferenze mentre Mediaset si conferma regina del trash

Acque agitate in casa Mediaset dove due giorni fa il Tg5 è andato in onda senza la firma del suo direttore. Clemente Mimun ha deciso di prendere posizione contro il suo editore, quel Pier Silvio Berlusconi che due settimana fa ha inaspettatamente promosso condirettrice la giornalista Cesara Buonamici. Mimun non l’ha presa benissimo.

E pensare che solo ad agosto elogiava la sua giornalista di punta in un’intervista a Chi, quando Berlusconi decise di spedirla nello studio del Grande Fratello con la speranza che funzionasse da argine al trash di Alfonso Signorini: “Come vedo Cesara Buonamici come opinionista del Gf Vip? Quando Pier Silvio mi ha chiesto cosa pensassi gli ho detto che era un’ottima idea. E poi c’è e ci sarà sintonia fra lei e Alfonso Signorini. Ogni volta che Signorini si collegava con lei al Tg5, prima della diretta del Gf Vip, le diceva: perché non vieni qui?’ Sono sicuro che questa scelta di Pier Silvio avrà successo“. Mimun non si sbagliava: quella scelta ha avuto un successo tale che ora con Buonamici gli tocca dividere la poltrona.

Rapporti tesi

Solo qualche mese fa Mimun aveva frustato la Rai in una lunga intervista al Corriere della Sera in occasione del suo settantesimo compleanno. “Alla Rai sono stato a lungo il panda non di centrosinistra, una specie di foglia di fico nelle nomine – ci spiegò Mimun -. Ho visto cose, come diceva il protagonista di Blade Runner, che voi umani non potete nemmeno immaginare. Prepotenze e nepotismi. Una legge non scritta della Rai prevede che qualsiasi cosa faccia il centrosinistra è giusta ma se a spostare una fioriera è il centrodestra, allora è una barbarie. Francamente stucchevole”.

Buco nell’acqua

In quella stessa intervista Mimun santificò Silvio Berlusconi (“Mi salvò letteralmente, in quel momento era presidente del Consiglio”) e non mancò di lisciare anche il figlio Pier Silvio: “Pier Silvio Berlusconi è molto attento anche all’informazione – disse il direttore del Tg5 -. Vuole qualità e ascolti. Evidentemente è un vizio che si tramanda nelle generazioni. Sono certo che sarà accanto e valorizzerà sempre il Tg5 che considera uno dei suoi gioielli di famiglia”. Ma se la battaglia promessa da Pier Silvio Berlusconi era quella di eliminare il trash probabilmente a Cologno Monzese sono ancora in alto mare.

A oggi l’unica a essere stata immolata sembra Barbara D’Urso (sostituita da Myrta Merlino ben di sotto degli ascolti che la rete si aspettava). Mentre sui canali del Biscione continuano a imperversare programmi trash molto più pericolosi di qualche bislacco personaggio o cantante neomelodico che infoltiva il salotto della D’Urso. E in diversi programmi Mediaset l’informazione resta da rissa nei bar, dove vince l’urlo più forte. D’altra parte la tv dei Berlusconi resta una clava brandita contro le sinistre e i Cinque Stelle.

Bandiera… bianca

Non basta ospitare Bianca Berlinguer, da tempo parte del sistema, per ritenersi mondati. Solo negli ultimi giorni, per dire, è accaduto che nei cosiddetti programmi di punta dell’informazione alla corte di Pier Silvio è stato lanciato lo scoop inesistente sull’ex ministro Speranza, indagato “per le bugie sulla pandemia”, per le quali la stessa Procura ha chiesto contestualmente l’archiviazione. E per irridere le donne che denunciano il patriarcato ha mandato in onda un servizio sulle aggressioni di stranieri alle donne (ovviamente virando il tutto sulla xenofobia) dimenticando di citare i dati del contesto generale.

A Diritto e rovescio, la trasmissione condotta da Paolo Del Debbio, va in onda la guerra ai “maranza” (li chiamano giornalisticamente così) in cui il conduttore duella con qualche ragazzino sbruffone che viene preso come paradigma di quanto siano pericolosi gli immigrati. Il livello è questo. Sarà perciò che già a ottobre scorso la grande battaglia contro il trash annunciata appena qualche settimana prima da Pier Silvio Berlusconi sembra essersi smussata.

“Insomma – disse l’editore in un’intervista al Corriere della Sera – mi sembra che quello che con snobismo viene chiamato ‘trash televisivo’ si riferisca unicamente a singoli momenti infelici, tv fatta bene o fatta male. Ma se, come è giusto, si lascia libertà a chi ha il compito di creare contenuti sempre caldi e sempre vivi, può capitare di andare oltre. E noi dobbiamo fare tutto il possibile per evitare eccessi. Eccessi che fortunatamente rappresentano una quota minima rispetto a una televisione di grande qualità e ricchezza come quella che va in onda ventiquattr’ore al giorno su decine e decine di canali italiani, pubblici e privati”. Eccessi che – questo lo aggiungiamo noi – hanno provocato un mezzo terremoto a Palazzo Chigi con i video del compagno della presidente del Consiglio, Andrea Giambruno, che è finito sule copertina dei giornali di tutto il mondo. Giambruno che è stato promosso (vale la pena ricordarlo) da Pier Silvio Berlusconi. Lo stesso che chiama gli eccessi “quota minima” e ora ha un direttore di Tg che non firma le edizioni che vanno in onda.