Misure insufficienti per piegare la curva. Gimbe: “Serve un lockdown di 2-3 settimane”. Il bollettino di oggi: 13.762 casi e 347 morti

Misure insufficienti per piegare la curva. Gimbe: “Serve un lockdown di 2-3 settimane”. Il bollettino di oggi: 13.762 casi e 347 morti

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 10-16 febbraio, conferma un numero stabile di nuovi casi (84.272 vs 84.711). Scendono i casi attualmente positivi (393.686 vs 413.967), le persone in isolamento domiciliare (373.149 vs 392.312), i ricoveri con sintomi (18.463 vs 19.512), le terapie intensive (2.074 vs 2.143) (figura 2) e i decessi (2.169 vs 2.658). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente.

“Anche questa settimana – commenta il presidente della stessa Fondazione, Nino Cartabellotta – nonostante i dati riflettano i contagi avvenuti in un’Italia tinta di rosso e arancione, i nuovi casi non accennano a diminuire. E guardando ai dati regionali si rilevano segnali di incremento, favoriti dalla circolazione delle nuove varianti». Infatti, in 12 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti rispetto alla settimana precedente e l’incremento percentuale dei casi negli ultimi 7 giorni, in apparenza stabile a livello regionale, supera il 5% in 17 Province. Sul fronte ospedaliero, l’occupazione da parte di pazienti COVID supera in 3 Regioni la soglia del 40% in area medica e in 5 Regioni quella del 30% delle terapie intensive”.

Per quanto riguarda le varianti, Gimbe ricorda che l’indagine condotta dall’Istituto superiore di Sanità ha rilevato la loro presenza in 14 su 16 Regioni, con una prevalenza media del 17,8% (range 0-59%). “In attesa dei risultati della nuova indagine che sarà condotta anche sulle varianti brasiliana e sudafricana – aggiunge Cartabellotta – invitiamo le Istituzioni a rendere pubblici i dati di prevalenza per le singole Regioni”.

Nonostante gli effetti del sistema delle Regioni “a colori”, introdotto più di 3 mesi fa, tutte le curve si trovano in un plateau d’alta quota: quasi 390 mila positivi, oltre 18.200 persone in ospedale e più di 2.000 in terapia intensiva. Di conseguenza, spiega ancora il presidente della Fondazione Gimbe, “se il nuovo Esecutivo manterrà la strategia di mitigazione con il solo obiettivo di contenere il sovraccarico degli ospedali, bisogna accettare lo sfiancante stop&go degli ultimi mesi almeno per tutto il 2021. Se invece intende perseguire l’obiettivo europeo zero-COVID, sulla scia della strategia tedesca No-COVID, questo è il momento per abbattere la curva dei contagi con un lockdown rigoroso di 2-3 settimane al fine di riprendere il tracciamento, allentare la pressione sul sistema sanitario, accelerare le vaccinazioni e contenere l’emergenza varianti”.

Il bollettino di oggi

Sono 13.762 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, contro i 12.074 di ieri. In lieve calo i tamponi, 288.458 contro i 294.411 di mercoledì. Il tasso di positività è in rialzo, passa dal 4,1% di ieri al 4,8 di oggi. Sono 347 i decessi, (ieri 369), per un totale di 94.887 vittime dall’inizio dell’epidemia. Continuano a calare gli attualmente positivi, secondo quanto riferisce il bollettino giornaliero del ministero della Salute sono 384.501 (-4.822), 364.493 (-4.054) dei quali si trovano in isolamento domiciliare. I guariti sono 17.771 in più. I ricoverati in terapia intensiva sono 2.045 (+2) con 177 ingressi del giorno, mentre quelli ordinari sono 17.963 (-311). La regione con il maggior incremento di nuovi casi è la Lombardia (+2.540), seguita da Campania (+1.573), Emilia Romagna (+1.565), Veneto (+1.042) e Lazio (+1.025).