Mondiali di atletica a Roma, dal governo un voltafaccia ingiustificato e offensivo

Per la dem Valeria Baglio il No alla candidatura di Roma per ospitare i mondiali di atletica è una "superficialità che fa male al Paese".

Mondiali di atletica a Roma, dal governo un voltafaccia ingiustificato e offensivo

La candidatura di Roma per ospitare i mondiali di atletica è stata ritirata. Valeria Baglio, capogruppo del Pd in Campidoglio, la colpa è solo del governo o c’era anche altro?
“La scelta del governo Meloni di non sostenere la candidatura di Roma per i mondiali di Atletica del 2027 è incomprensibile. Una scelta ingiustificata che fa perdere a Roma un’occasione preziosa ma che è soprattutto uno smacco al mondo dello sport giustamente arrabbiato e all’Italia. Abbiamo sempre avuto garanzie da parte del governo e alla fine invece la Fidal è stata costretta a ritirarsi. Un voltafaccia che ha colto tutti di sorpresa”.

La candidatura è stata predisposta troppo in fretta? Si è arrivati tardi?
“Ricordo a tutti che questa è la Capitale d’Italia e che negli ultimi due anni abbiamo dimostrato di poter fare tutto quello che abbiamo voluto. Ora ci aspetta la sfida del Giubileo rispetto alla quale non saremo da meno. Se il governo non punta su Roma è un problema del governo, non nostro che continueremo a farlo. Con o senza di loro. Per il rispetto che ho delle istituzioni spero ancora che sia “con loro”.

Prima l’Expo, poi l’Antiriciclaggio Ue e ora anche i mondiali di atletica: il governo sta davvero giocando contro la Capitale?
“Non so se si tratta di un no politico, ma certamente ci troviamo di fronte a una scelta incomprensibile che offende l’immagine di Roma, un’immagine che come Amministrazione capitolina stiamo da tempo rilanciando puntando proprio su una ricca stagione di grandi eventi, anche con l’obiettivo di aumentare l’interesse degli investitori internazionali”.

C’è un accanimento di Meloni contro il Campidoglio? Si tratta solo di una battaglia politica?
“Non so se sia accanimento. Forse solo un po’ di superficialità da parte di alcuni esponenti del governo – non necessariamente della presidente Meloni – nel pensare che chi fa male alla Capitale d’Italia possa non farlo al Paese intero. Negli ultimi due anni abbiamo fatto tanto sul tema dell’ambiente, del verde, di strade e lavori pubblici. Abbiamo rimesso in moto una città spenta con eventi, cultura e concerti. Sempre con le nostre forze. Questo disturba qualcuno? Forse sì. Mi auguro però che questo non sia all’origine della decisione scellerata di queste ore. Non danneggia noi amministratori ma le persone”.

Temete che qualcosa del genere, con una scarsa collaborazione, possa emergere anche su Pnrr e Giubileo?
“Mi auguro di no, si tratta di due opportunità di sviluppo straordinarie per Roma in tutti gli ambiti. Sfide ambiziose e complesse che non possiamo permetterci di perdere. Abbiamo finalmente l’opportunità di recuperare tanto tempo perso, un’occasione unica per pianificare e sviluppare il territorio. In ogni caso, se ci provassero, non staremo zitti. Racconteremo alle romane e ai romani chi sta dalla loro parte con i fatti e chi solo a parole”.

Il rilancio di Roma deve passare per i grandi eventi, sportivi o di altro genere? Crede ci siano altre possibilità o il rischio è che – tra mancato sostegno del governo e strapotere di alcuni Paesi asiatici o mediorientali – siano sfide perse in partenza?
“Roma non può e non deve avere paura di competere. Le sfide si vincono e si perdono, ma il fatto che nel mondo pensino a Roma come catalizzatrice di progetti e luogo in cui investire, la dice lunga sulla sua forza di attrazione. Per questo sono convinta che si possano raggiungere altri grandi risultati. Roma sta già vivendo una ripresa importante, con un rilancio sociale ed economico all’altezza delle grandi capitali europee. Dobbiamo continuare su questa strada, in maniera intelligente e innovativa, puntando l’attenzione sui temi più rilevanti della vita cittadina, facendo di Roma un traino di sviluppo per l’Italia”.