Morte Magherini, carabinieri e volontari rischiano il processo

dalla Redazione

Il caso Magherini potrebbe essere a un punto di svolta. Perché la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone per la morte di Riccardo Magherini. L’ex calciatore morì durante l’arresto la notte tra il 2 e il 3 marzo scorso mentre era in preda a una crisi di panico scatenata dalla cocaina. La contestazione parla di omicidio colposo per quattro carabinieri e tre volontari che quella notte intervennero con l’ambulanza. Per uno dei militari c’è anche la contestazione di percosse per presunti calci che sarebbero stati dati a Magherini mentre era a terra.Secondo i periti Magherini morì per la “excited delirium syndrome” causata dalla cocaina e dall’asfissia determinata dalla posizione in cui venne tenuto quella notte: per oltre 20 minuti in posizione prona, con le braccia ammanettate dietro la schiena.

LA RICOSTRUZIONE DELL’ACCADUTO
L’intervento dei Carabinieri, nel quartiere di san Frediano a Firenze, fu determinato dalla segnalazione di alcuni passanti che avevano visto una persona in stato di agitazione, che aveva infranto una vetrina e portato via un cellulare a una ragazza. In base alle perizie, il procuratore Giuseppe Creazzo e il pm Luigi Bocciolini ritengono che la morte di Magherini sia stata causata da una “intossicazione acuta da cocaina associata ad un meccanismo asfittico”, quest’ultimo dovuto al modo in cui i militari lo immobilizzarono e ammanettarono. Ai tre soccorritori intervenuti con i mezzi del 118, invece, viene contestato di non aver valutato correttamente le condizioni di Magherini. In uno dei video girati dai passanti quella notte, si vede che, nelle fasi dell’arresto, Magherini viene colpito con qualche calcio: quindi l’accusa di percosse a un carabiniere.