Morti sul lavoro, ad aprile lo sciopero di Cgil e Uil

La piaga dei morti sul lavoro, assieme a sanità e fisco, sarà al centro dello sciopero indetto da Cgil e Uil per il 20 aprile.

Morti sul lavoro, ad aprile lo sciopero di Cgil e Uil

Cgil e Uil si danno appuntamento venerdì 22 marzo a Firenze, alla Leopolda, per dire basta alle morti sul lavoro. E i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri hanno già deciso che in quella occasione verranno decise le modalità e la data dello sciopero nazionale con manifestazioni territoriali che si terrà nel mese di aprile contro la mattanza quotidiana che ormai si registra sui posti di lavoro. Il tema della sicurezza ritornerà anche nella manifestazione Cgil-Uil che si terrà a Roma il 20 aprile assieme a sanità e fisco. Quattro sono stati i lavoratori morti nelle ultime 24 ore.

La piaga dei morti sul lavoro, assieme a sanità e fisco, sarà al centro dello sciopero indetto da Cgil e Uil per il 20 aprile

Solo a gennaio gli incidenti con esito mortale sono stati 45 – ha comunicato l’Inail – il 4,7% in più rispetto all’anno precedente. A febbraio il conto delle vittime era salito, e alcuni osservatori, in mancanza ancora di dati ufficiali, parlavano già di oltre 120 vittime in due mesi. Ora la contabilità drammatica si aggiorna con i decessi di questo mese. Di fronte a questi numeri appare sempre più incerta l’azione del governo su questo fronte. Il 26 febbraio le destre hanno introdotto la patente a “crediti” per i cantieri. Irregolarità e infortuni faranno scalare il punteggio iniziale. Senza o con pochi crediti l’impresa non potrà partecipare ai bandi pubblici per sei mesi, oltre a dover pagare una multa fino a 12mila euro.

Ma le misure, approvate dal Consiglio dei ministri nel più ampio decreto Pnrr, non trovano il consenso di tutte le imprese e i sindacati. Tra le altre cose, la patente a punti sarà operativa solo dal primo ottobre. Come a dire c’è tempo per morire. Cgil e Uil preannunciano battaglia, bocciando metodo e merito. “Le risposte avute non sono adeguate e abbiamo intenzione di proseguire, sotto tutte le forme possibili, con la mobilitazione”, aveva dichiarato a caldo Landini, secondo “cui ci sono cose che non costano e continuano a non fare”. E anche la patente a punti “la chiediamo per tutti i settori, non solo per gli edili. I morti e gli infortuni ci sono in tutti i settori e attività”. La patente parte da 30 crediti e consente di operare con una dotazione pari a 15 crediti: verrà decurtata di 20 punti in caso di incidente mortale, di 15 o 10 se l’incidente determina un’inabilità, da 10 a 7 punti in caso di violazioni.

La patente a punti parte solo ad ottobre e per i cantieri. Nel mirino la norma Salvini sui subappalti

La patente a punti, ha dichiarato Bombardieri, “è una nostra richiesta, ma così come l’hanno strutturata non funziona. È mai possibile che una vita valga 20 crediti, che si possa operare con 15 e se ne possano recuperare 5 con un corso di formazione? Un criterio inaccettabile. Dovremmo confrontarci sul sistema delle sanzioni. Il ministro Nordio ha detto cosa pensa dell’omicidio sul lavoro: io non sono d’accordo con lui. È stato previsto l’omicidio nautico e non si può parlare di omicidio sul lavoro?”. Nel mirino dei sindacati c’è anche il subappalto a cascata voluto da Matteo Salvini con la riforma del Codice degli appalti. Un tema che è drammaticamente tornato alla ribalta dopo la strage nel cantiere di Firenze in cui hanno perso la vita cinque operai. Col subappalto a cascata infatti è più difficile controllare la manodopera in cantieri nel quale il lavoro è frammentato tra tante imprese e molte possono utilizzare anche manodopera in nero, grigia o clandestina, con zero rispetto delle condizioni sulla sicurezza.