Movimento 5 Stallo a Roma. Virginia Raggi è ancora senza assessore. E intanto va alla guerra coi giornalisti

Stavolta è stata la polemica con i giornalisti ad aver infiammato la giornata della Raggi. Ma intanto sul tavolo ci sono altre questioni spinose.

Stavolta è stata la polemica con i giornalisti ad aver infiammato la giornata di Virginia Raggi. Stamattina, su Facebook, la sindaca di Roma ha pubblicato una foto che ritrae due cronisti appostati fuori dalla sua abitazione. “Cosa vi hanno ordinato di ‘catturare’ oggi? Un dito nel naso, i capelli fuori posto, mio figlio che magari fa i capricci per dire che sono una madre snaturata? Mi fate un po’ pena”.

ARIA BOLLENTE – Frasi che hanno contribuito ad avvelenare ulteriormente l’aria nella Capitale. Tanto da provocare, fra gli altri, l’intervento del presidente dell’Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino. “Penso che lei abbia diritto ad essere rispettata” ma “ha diritti alla privacy attenuati, come tutti coloro i quali hanno funzione pubblica” e “deve accettare di essere giudicata”. Perciò, ha domandato il numero uno dell’Odg, “è sicura che certa ironia sul lavoro dei giornalisti, le liste dei buoni e dei cattivi, l’indignazione invece delle risposte, la sterile denuncia di complotti senza argomentazioni aiutino a ristabilire un clima civile?”. Il presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, ha cercato di smorzare i toni: “Penso che qualche volta si esageri un po’ ma rispetto il lavoro dei giornalisti”. Dal blog però Beppe Grillo è passato al contrattaccato: “I media preferiscono tacere sui fallimenti di Renzi, aiutiamoli”.

PASSI INDIETRO – Ma sul tavolo della Raggi ci sono altre questioni spinose. In primis la nomina del nuovo assessore al Bilancio. I nomi in corsa si sono ridotti a una decina dopo che Lucrezia Reichlin si è tirata fuori: “Non ho avuto alcun contatto con la sindaca e non sono in ogni caso interessata a considerare l’incarico qualora mi fosse proposto”. Un problema in più, anche se si continuano a vagliare i curriculum di altri candidati (come Canzio e Morgante). Poi c’è l’affaire Olimpiadi. Se il “no” ai giochi del 2024 appare scontato, quest’oggi Federalberghi e la Cna hanno chiesto all’esponente grillina di ripensarci. Difficile immaginare che ciò accada. Intanto le opposizioni protestano: “Il blocco dei lavori del consiglio comunale è preoccupante”. Domani è un altro giorno.