Napoli, bradisismo: cos’è e cosa succede? Possibile allarme eruzione ai Campi Flegrei

Napoli, bradisismo è il fenomeno che si sta registrando nella zone dei Campi Flegrei e che alza il livello di allarme.

Napoli, bradisismo: cos’è e cosa succede? Possibile allarme eruzione ai Campi Flegrei

Napoli, bradisismo e possibile eruzione nella zone dei Campo Flegrei. Sotto osservazione ancora di più l’intera aerea a Nord Ovest di Napoli dove negli ultimi giorni si sono registrate diverse scosse.

Napoli, bradisismo: cos’è e cosa succede?

La terra dei Campi Flegrei a Napoli continua a tremare e lo fa con sempre più intensità. Per adesso non riportando nessun danno a cose o persone. L’ultima scossa avvertita è stata di magnitudo 4,2. “È stato il maggiore degli ultimi 40 anni ed è parte di “uno sciame cominciato ieri mattina alle 5, caratterizzato da 80 eventi di intensità inferiore”, spiega all’ANSA Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Questi fenomeni fanno parte del fenomeno cosiddetto del bradisismo ossia l’abbassamento o l’innalzamento del livello del suolo. Secondo il direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, il processo di innalzamento del suolo “ha subito una lieve accelerazione” e si sta “leggermente intensificando”.

Tutta la zona flegrea che si trova nella zona di Pozzuoli è una grande caldera vulcanica, dove si trovano diversi edifici vulcanici (e non invece un classico vulcano dalla forma di cono troncato). Tra gli anni ’70 e ’80 dello scorso secolo, tutta l’area ha subito un veloce innalzamento del suolo: il sollevamento è stato di circa 3,5 metri e ha causato numerosi terremoti, si legge sul sito dell’Ingv. Nel 2005 che è ricominciato il lento sollevamento del terreno. Secondo i dati di Ingv, negli ultimi 18 anni l’innalzamento ha toccato quota 113 centimetri, con una media di 15 millimetri al mese.

Possibile allarme eruzione ai Campi Flegrei

In questa area c’è anche la possibilità di una probabile eruzione anche se al momento la percentuale è molto bassa come spiega sempre Di Vito. “La causa dell’attuale sollevamento è nella forte risalita di fluidi concentrati nell’area di Solfatara-Pisciarelli, è legato alla spinta verso l’alto generata da fluidi o fusi magmatici che si generano a profondità a 6-8 km sotto i Campi Flegrei. La quantità di gas rilasciata è notevole e sotto controllo, e solo nell’area di Solfatara-Pisciarelli in media fuoriescono oltre 3000 tonnellate di CO2 al giorno”.

Stefano Carlino, ricercatore dell’Ingv-Osservatorio vesuviano, ha aggiunto: “Finché ci sarà il sollevamento della caldera avremo questa sismicità che potrà manifestarsi sia con eventi più forti che con sciami. Quello che dovremo capire nell’immediato futuro è se la crosta si frattura. Al momento non è possibile fare previsioni”I fenomeni sismici di questi giorni, dunque, fanno parte degli “eventi legati al fenomeno bradisismico. Quest’ultimo ha una relazione con la dinamica vulcanica, ma al momento non ci sono variazioni per supportare l’ipotesi che ci sia un’eruzione imminente”, ha detto Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Al momento, finché non arriveranno altri dati, lo scenario di riferimento non cambia. Misure indirette indicano che il magma si trova alla profondità di circa sei chilometri “, ha aggiunto Bianco.

Doglioni: “C’è massima attenzione. In questo momento non vediamo la fine”

Nei Campi Flegrei, ha detto oggi il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, nell’audizione davanti alla Commissione Ambiente della Camera, “è in corso anche oggi un altro sciame sismico” e in questo momento è impossibile prevedere quanto potrà durare l’attuale crisi di bradisismo”. L’Ingv, ha detto ancora Doglioni, “è in prima linea” e “sta facendo il possibile per monitorare quanto sta accadendo”, “c’è la massima attenzione”. “La nostra preoccupazione – ha aggiunto l’esperto – è legata sia alla sismicità, sia al fatto che queste temperature in particolari località potrebbero dare delle piccole esplosioni freatiche che non sono eruzioni di magma, ma è acqua che in questo stadio super critico può dare delle esplosioni. Quindi, considerato che negli ultimi mesi la sismicità non ha fatto altro che aumentare, sia in termini di numero di eventi, ravvicinamento degli sciami, aumento dell’energia – in questo momento non vediamo la fine”.

 

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