Napoli senza ossigeno. L’allarme di Federfarma: “Richieste continue nelle farmacie. La situazione è drammatica”. E in giro c’è chi ricarica le bombole sottobanco

“I farmacisti napoletani sono allo stremo professionalmente e, soprattutto, umanamente. Non riuscire a esaudire le richieste di ossigeno è una mortificazione umana, prim’ancora che professionale”. A lanciare l’allarme sulla carenza di scorte di bombolo di ossigeno è il presidente di Federfarma Napoli, Riccardo Maria Iorio, che parla di “situazione drammatica”. “Abbiamo incessantemente richieste di ossigeno nelle farmacie – spiega ancora Iorio – persone comprensibilmente disperate e impaurite alle quali, purtroppo, dobbiamo rispondere quasi sempre negativamente. A poco è valso l’appello di riconsegnare le bombole in farmacia: oramai la domanda è di gran lunga superiore all’offerta”.

Il numero uno di Federfarma Napoli racconta che molti farmacisti recuperano personalmente le bombole a casa dei pazienti, ma “le ditte distributrici di ossigeno, che pure stanno svolgendo un lavoro senza sosta praticamente h24, hanno difficoltà anche a ritirare nelle farmacie quei contenitori che con tanta fatica siamo riusciti a recuperare”. “Considerando che in tempi normali ogni farmacia detiene mediamente 7-8 bombole d’ossigeno – aggiunge Iorio – stimiamo che le oltre 800 farmacie tra Napoli e provincia abbiano distribuito oltre 5mila bombole d’ossigeno gassoso”.

“Anche la possibilità di prescrivere ossigeno liquido da parte dei medici di base – precisa ancora il presidente di Federfarma Napoli – si sta rivelando un intervento tardivo e insufficiente, perché anche il numero dei contenitori di ossigeno liquido è, a oggi, ancora limitato. Basti pensare che solo nel territorio dell’Asl Napoli 1, ieri, c’erano ancora decine di richieste da evadere, mentre nella Napoli 3 le ditte ci indicano tempi di consegna anche di una settimana”.

“E’ mancata la programmazione di un fenomeno ampiamente prevedibile da parte del Governo centrale – denuncia il presidente di Federfarma Napoli – stiamo vivendo la stessa identica situazione delle introvabili mascherine di qualche mese fa, con i farmacisti inermi di fronte ad una situazione ormai drammatica”. In questo scenario, conclude Iorio, “ci arrivano segnalazioni di improbabili vendite di bombole di ossigeno e, addirittura, di ‘ricariche’ attraverso canali paralleli. Del fenomeno ho già fatto denuncia ai Carabinieri”.