Naufragio Cutro, il procuratore di Crotone: “Potevano essere salvati”

Il procuratore di Crotone conferma che nessuno ha mai dichiarato un evento Sar per il naufragio dei migranti a Cutro.

Naufragio Cutro, il procuratore di Crotone: “Potevano essere salvati”

“Nessuno ha mai dichiarato un evento Sar per questo barcone e quindi non è mai partita un’operazione di ricerca e soccorso”. Ha detto a Repubblica il procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia a proposito del naufragio a Cutro.

Il procuratore di Crotone conferma che nessuno ha mai dichiarato un evento Sar per il naufragio di Cutro

“Ricostruiremo tutto ma mi fa rabbia – ha aggiunto il procuratore di Crotone -, come padre di famiglia, come cittadino, pensare che forse qualcosa si poteva fare per salvare quelle persone”.

“No, andiamoci piano. In tutto questo marasma non vedo emergere un’ipotesi di reato di questo genere” ha detto Capoccia a proposito dell’ipotesi di omissione di soccorso. “E però – ha aggiunto il magistrato – mi sento di dire che il ruolo di Frontex andrebbe proprio ripensato”.

“Penso che certamente sta venendo fuori un sistema smagliato, probabilmente in perfetta buona fede dove ciascuno fa il suo, ma che alla fine si traduce in un ‘vado io, vai tu’ che alla fine può portare a situazioni tragiche come questa. Ripeto, ricostruiremo punto per punto ogni momento, perché è nostro dovere dare risposte alle famiglie delle vittime, al Paese”.

“Siamo travolti dalle informazioni – ha detto ancora il procuratore di Crotone -, ora dopo ora stiamo acquisendo documenti e testimonianze. Non so bene quale sia il mandato di Frontex, chi siano o chi dovrebbero essere i destinatari delle loro informazioni, non so neanche se i mezzi della Guardia di finanza che sono usciti in mare alla ricerca del barcone lo abbiano visto, agganciato con un radar, o non lo abbiano proprio trovato. Tutte risposte che attendo nelle prossime ore”.

Un aereo di Frontex aveva avvistato l’imbarcazione che si dirigeva verso le coste italiane

“Nelle tarde ore di sabato, un aereo di Frontex che sorvegliava l’area italiana di ricerca e soccorso nell’ambito dell’operazione Themis ha avvistato un’imbarcazione pesantemente sovraffollata che si dirigeva verso le coste italiane: come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato tutte le autorità italiane dell’avvistamento”. È quanto ha detto all’Ansa un portavoce di Frontex. “Il nostro aereo ha continuato a monitorare la zona fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante”, ha aggiunto.

“L’imbarcazione – ha aggiunto il portavoce di Frontex -, che trasportava circa 200 persone, stava navigando da sola e non c’erano segni di pericolo. Le autorità italiane hanno inviato due motovedette per intercettare l’imbarcazione, ma le condizioni meteorologiche avverse le hanno costrette a rientrare in porto. L’operazione di salvataggio è stata dichiarata nelle prime ore di domenica, dopo che il naufragio è stato localizzato al largo di Crotone. L’operazione, coordinata dalle autorità italiane, è stata condotta via terra, via mare e via aerea con il supporto di una nave e di un aereo di Frontex. L’operazione è in corso”.

La Guardia Costiera italiana è stata avvisa alle 4.30

La Guardia Costiera italiana, ieri, ha riferito che le prime chiamate per la barca in pericolo sono giunte alla sala operativa di Roma alle 4.30. Un velivolo Frontex ha avvistato un’unità in navigazione nel Mar Jonio, che “risultava navigare regolarmente, a 6 nodi e in buone condizioni di galleggiabilità, con solo una persona visibile sulla coperta della nave”. “Questa – sottolinea ancora la Guardia costiera – è la prima informazione di emergenza pervenuta alla Guardia Costiera riguardante l’imbarcazione avvistata dal velivolo Frontex”.

Leggi anche: Nei verbali la verità sul naufragio di Cutro. I migranti ammassati in stiva. La Procura ha raccolto le voci dei superstiti. Resta al centro il nodo dei soccorsi partiti troppo tardi