Ncd con il paracadute. Paci perde la sfida da sindaco a Canicattì e trova posto al ministero con Alfano

Sarà anche “Nuovo” il Centrodestra, ma i metodi sembrano quelli di sempre. Al Viminale si è prodighi di consulenze. Specie se a beneficiarne sono i fedelissimi di Alfano

Sarà anche “Nuovo” il Centrodestra, ma i metodi sembrano proprio quelli di sempre. Al Viminale si è prodighi di consulenze. Specie se a beneficiarne sono i fedelissimi di Angelino Alfano. Meglio ancora, poi, se costoro condividono, col ministro, anche la bandiera del Nuovo Centrodestra. Esattamente com’è per Ivan Paci, dottore commercialista e vicino al ministro. Con Alfano, Paci ha vissuto tutte le stagioni:  prima Forza Italia, poi Pdl, infine Nuovo Centrodestra. Un fedelissimo, insomma, tanto da meritare oggi un posto nella segreteria del titolare del Viminale, per un compenso di 41.600 euro annui.

CANDIDATO E TROMBATO
Ma la storia di Paci è molto più interessante e intricata di quel che possa sembrare di primo acchitto. Scorrendo la lista delle ultime consulenze dispensate dal ministero, ecco infatti che spunta il suo nome, in relazione al quale si legge espressamente che l’incarico gli è stato affidato a partire dal primo ottobre. C’è, tuttavia, un “ma”. Paci, infatti, come lui stesso ha confermato dopo essere stato contattato da La Notizia, alle scorse amministrative di giugno ha tentato la scalata al comune di Canicattì (provincia di Agrigento), candidandosi con due liste civiche del Nuovo Centrodestra. Un’avventura però dal triste epilogo, dato che Paci è stato sconfitto dal suo diretto rivale, Ettore Di Ventura, candidato sindaco del Partito Democratico. Insomma, tempo di prendere un bel respiro e Paci ha trovato posto al Viminale. Anzi, ha ritrovato posto al Viminale.

AVANTI E INDIETRO
Il particolare non è da poco. Paci, infatti, come il nostro giornale ha potuto ricostruire dagli atti ufficiali reperibili sul sito del ministero dell’Interno, è consulente di Alfano sin dal 2013. Per la precisione, dal 25 giugno di quell’anno. Insomma, il ministro ha pensato subito al fedelissimo di Canicattì quale suo assistente. E Paci lavora bene, tanto che l’incarico viene confermato pure nel 2014. Il 30 marzo 2016, però, qualcosa cambia: l’incarico viene revocato. Non c’è che dire, coincidenza decisamente particolare: stop alla consulenza a due mesi e poco più dalle urne. Paci, insomma, ha tutto il tempo di tornare nella terra natìa, fare legittimamente campagna elettorale e attendere l’esito del voto. Una volta trombato, è un attimo prendere il volo e tornare al Viminale. Stesso ruolo, stesso contratto, stesso compenso.

GIRGENTI NEL CUORE
Una storia decisamente curiosa che, tuttavia, non deve sorprendere. Il legame tra Alfano e Agrigento è strettissimo. Basti pensare che tra i suoi consulenti spiccano, tra gli altri, l’ex sindaco di Agrigento Aldo Piazza e l’ex assessore comunale Davide Tedesco (uomo talmente fidato che Alfano gli ha affidato il compito di registrare il marchio Ncd). Ecco, perlomeno a loro le urne, un tempo, hanno sorriso.