Né jihadisti né bastardi. L’Islam sano sfida l’Isis. I musulmani moderati in piazza in tutta Italia. Cortei per dire no al fondamentalismo di Daesh

Non in my name. Il messaggio è chiaro. E le comunità islamiche e i musulmani d’Italia vogliono che arrivi diretto a quel mondo che, reo di stupide banalizzazioni figlie di un gretto razzismo 2.0, credono che il mondo islamico sia tutto, indistintamente, “bastardo” (cit.). Ecco perché domani gli islamici moderati scenderanno in piazza. A Roma come a Milano. Tuti per gridare insieme “Not in my name”: gli atti terroristici sono criminali, non musulmani, come qualche politico e giornalista, stupidamente, ha detto. Islamici, cattolici e pacifisti di ogni colore e religione si ritroveranno dunque domani a Roma dalle 15 in piazza Santi Apostoli. A lanciare l’iniziativa è stata l’Ucoii (Unione delle comunità islamiche Italiane). ‘’Il mondo islamico senza se e senza ma ha condannato questa tragedia e questi atti di terrorismo”, ha affermato il presidente Izzeddin Elzir, che ha ribadito la necessità di questa manifestazione nazionale ‘’per dimostrare che siamo contro il terrorismo”. “Siamo alleati dei nostri concittadini”, ha dichiarato Elzir, specificando che “veniamo colpiti da persone che si dichiarano musulmane usando il nome di dio invano” e che “a livello mondiale la maggior parte di vittime di questi terroristi, di questi criminali, sono spesso i musulmani”. EVENTI E ADESIONI Dell’iniziativa si è discusso ieri anche a Palazzo Reale a Milano, nell’ambito del forum “Libertà religiosa, educazione, sicurezza e sviluppo”, a cui aderiscono decine di autorità religiose ebraiche, cristiane e musulmane, istituzionali ed accademiche. E la Coreis (Comunità religiosa islamica) ha lanciato un appello affinché alla mobilitazione di sabato aderiscano tutti i musulmani, italiani, marocchini, pakistani, senegalesi, turchi, presenti nel nostro Paese. E altri eventi saranno organizzati già domani, come quelli previsti a Parma e Piacenza. Dalla politica, intanto, il sostegno di molti deputati del Pd, a cominciare dal presidente della Commissione parlamentare diritti Luigi Manconi e dal deputato Khalid Chaouki, da cui è partito anche l’invito a partecipare rivolto personalmente al segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Ci saranno anche intellettuali, registi, docenti universita e giornalisti. Un messaggio chiaro, dunque, che ora si spera tutti possano cogliere. A partire da quegli esponenti fascioleghisti che sfruttano eventi criminali e terroristici per fare proselitismo.