Negazionisti, talismani & C. Il gran circo delle Regioni. In piena emergenza sanitaria sgovernatori e presunti esperti al seguito continuano a dare il peggio di sé

Venghino siori venghino! Lo spettacolo è assicurato. Non perdetevi il Grande Circo Barnum delle Regioni. Potete trovare di tutto: maghi con amuleti contro il virus, dirigenti che non sanno il lavoro che devono fare, sceriffi muniti di lanciafiamme, discoteche aperte in piena pandemia, vaccini antinfluenzali introvabili nella regione più colpita. Spettacolo garantito. Se non fosse che tutto questo è vero ci sarebbe da ridere, ma così non è. Quello che sta succedendo a livello regionale ci deve far riflettere sul madornale errore della riforma del Titolo V della Costituzione perché le Regioni stanno da anni dando il peggio di sé, solo che nel bel mezzo di una pandemia la questione è, come dire, un tantinello pericolosa.

I governatori, come del resto un legislatore avveduto avrebbe dovuto supporre facilmente, non risponde al partito di provenienza. Ma solo al suo Ego. D’altro canto, questi personaggi coreografici li hanno piazzati i governatori che – come al solito – privilegiano solo i propri interessi e non la meritocrazia. Tuttavia qui non si tratta neppure di merito ma proprio di abc minimo del buonsenso, andato da noi completamente perso con l’ondata populista che da 30 anni sferza l’Italia. Incominciamo dal pezzo forte, gustoso e ben condito, una vera chicca per i cultori del trash: Giuseppe Tiani (nella foto), presidente designato dal governatore Michele Emiliano di InnovaPuglia (appalti sanitari) e anche segretario del sindacato nazionale di polizia Siap si è presentato davanti alla Commissione Affari Costituzionali della Camera con un ciondolo, un “micropurificatore” con “tecnologia israeliana” capace di liberare magicamente (5G?) l’aria dal virus. Il signore in questione lo voleva distribuire anche alla Polizia. Fortunatamente si è tolto di mezzo da solo, poco dopo.

Ma anche Saverio Cotticelli, ex commissario alla Sanità in Calabria non scherza. Un altro big dello spettacolo. Qualche giorno fa questo signore ha candidatamene confessato a Titolo V (Rai Tre) di non sapere che il piano anti-Covid lo doveva fare lui, mentre in sottofondo anche la sua segretaria gli diceva “preparati quando vai in Tv!”. Ma la toppa è stata peggio della buca ed infatti ha poi dichiarato di essere stato “drogato” (sic!). Con questa suggestiva affermazione una nuova frontiera delle cattiverie dei giornalisti è stata superata. Ora droghiamo gli intervistati. Il suo sostituto poi non promette bene visto che è saltato subito fuori un video del dottor Giuseppe Zuccarelli che sbraitava sulla totale inutilità delle mascherine. Il “dottor sostituto” è positivo – e con quelle premesse non è certo una sorpresa – e quindi bisogna aspettare. Lo spettacolo continua.

Ora è entrato in pista il governatore sceriffo della Campania, Vincenzo De Luca, che con un lanciafiamme insegue sbraitando i cittadini. Ma non distraetevi, ora c’è un nuovo numero nel circo, il governatore della Sardegna, Christian Solinas, si vede arrivare la Polizia a Cagliari perché aveva riaperto le discoteche ad agosto contro il parere del Cts regionale. Lui che aveva appena qualche giorno prima la Sardegna Covid-free. “Vos, spectatores, plaudite”, diceva Plauto e diciamo anche noi. Li merita tutti e a quelli come lui che dobbiamo la terribile seconda ondata. Ed ora il Gran finale. In pista il numero della Lombardia, con protagonisti Attilio Fontana e Giulio Gallera, governatore e assessore alla Sanità. Nella regione più colpita dal virus non si trovano i vaccini anti-influenzali. Una gestione da manuale, come quella della prima fase che scatenò il contagio non solo in Italia, ma nell’intero occidente.