Nel mirino dei pm di Milano il progetto “Bosconavigli” di Boeri

Sotto la lente della Procura di Milano è finito il progetto immobiliare "Bosconavigli" ideato dall'archistar Stefano Boeri.

Nel mirino dei pm di Milano il progetto “Bosconavigli” di Boeri

Ancora una fascicolo di indagine per lottizzazione abusiva – è il sesto – aperto dalla Procura di Milano. A finire sotto la lente dei magistrati questa volta è il progetto immobiliare “Bosconavigli”, ideato dall’archistar Stefano Boeri, già noto in tutto il mondo per il suo Bosco verticale. Il progetto dell’edificio “Bosconavigli”, in fase di realizzazione, era stato presentato nel settembre di tre anni fa: ottomila metri quadrati di superficie da riqualificare nella zona di San Cristoforo, un edificio mimetizzato, era stato spiegato, tra il verde con massimo undici piani che degradano fino a tre, ospitando sulle gradinate terrazze e giardini pensili.

Sotto la lente della Procura di Milano è finito il progetto immobiliare “Bosconavigli” ideato dall’archistar Stefano Boeri

L’investimento complessivo è di circa di 60 milioni di euro per una novantina di appartamenti su 14 piani che costeranno dai 6.400 euro al metro quadrato a salire. Il fascicolo del pm Paolo Filippini e dell’aggiunta Tiziana Siciliano è al momento senza indagati ed è iscritto per l’ipotesi di reato di lottizzazione abusiva che prevede l’obbligo di pianificazione per edifici con cubature superiore ai 3 metri cubi per metro quadrato o altezze superiori a 25 metri e in generale punisce la violazione di opere che prevedono la “trasformazione urbanistica o edilizia” in assenza o violazione di “strumenti urbanistici” generali comunali o regionali.

Si tratta, come dicevamo, della sesta inchiesta per abusi edilizi o abusi d’ufficio che in poco più di un anno la Procura di Milano e la Guardia di Finanza aprono sul settore immobiliare milanese e l’urbanistica dopo quelle sul palazzo Bluestone di piazza Aspromonte, la Torre Milano di via Stresa, i grattacieli Bluestone di via Crescenzago 105, l’abbattimento delle villette liberty di via Crema e la demolizione degli immobili di via Alfonso Lamarmora 8, 10 e 12 a Porta Romana, ex Casa di Cura Città di Milano. I fascicoli si concentrano, in particolare, su realizzazioni di nuovi edifici fatte passare, secondo le accuse, per ristrutturazioni.

È il sesto fascicolo aperto per violazione delle norme edilizie

Le Indagini hanno provocato la richiesta di 140 funzionari e tecnici dell’Urbanistica del Comune di Milano di essere trasferiti in altri uffici dopo che alcuni di loro sono stati raggiunti da avvisi di garanzia. Secondo il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, circa 150 progetti in città hanno caratteristiche simili a quelle su cui la Procura sta indagando. L’assessore alla Rigenerazione urbana di Palazzo Marino, Giancarlo Tancredi, per due volte si è presentato dai magistrati accompagnato dal capo della polizia locale, Marco Ciacci, per trovare “uniformità” nell’interpretazione delle regole.

Un terzo incontro sarebbe previsto nelle prossime settimane. Da quanto si apprende il Comune di Milano sta lavorando a una ‘revisione’ dei progetti in corso e si parla per ora di ipotesi di “giustizia riparativa”, cioè interventi che mettano a norma le aree che – secondo i pubblici ministeri – sarebbero state sviluppate o progettate violando le leggi urbanistiche e il Testo unico edilizia.