Non c’è alternativa al Conte due. Si smorzano i venti di crisi sulla maggioranza giallorossa. Ma sul taglio dei parlamentari c’è una data critica, quella del 12 gennaio

“E’ bene sia chiaro a tutti che non esiste alternativa al governo giallo-rosso ed il Presidente Conte ha la fiducia di tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle”. Il deputato M5S, Giorgio Trizzino, sgombra le nubi nere della crisi dall’orizzonte giallorosso. Anche se, dal voto sul Mes (fissato per l’11 dicembre) allo scoglio della prescrizione, senza contare i dossier esplosivi su Ilva, Alitalia e Autostrade, i nodi da sciogliere non mancano di certo. Ma la data da tenere a mente, per un’eventuale crisi di Governo, è quella del 12 gennaio entro la quale almeno un quinto dei componenti di una delle due Camere possono chiedere il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari (al senato bastano 65 firme). In caso di referendum, i tempi dell’entrata in vigore del taglio dei parlamentari si allungherebbero. Se invece non si raggiungesse il numero minimo di firme necessarie per indire il referendum confermativo, la riforma entrerebbe in vigore il 12 marzo lasciando solo due mesi di tempo per rivedere i collegi, riducendoli da 315 a 200 per il Senato (4 dei quali esteri), e da 630 a 400 per la Camera (8 esteri). Nel primo caso si potrebbe tornare al voto prima che la riforma entri in vigore, rieleggendo quindi 945 parlamentari; nel secondo, invece, i posti si ridurrebbero a 600. Un’assicurazione sulla durata, se non del Governo, almeno della legislatura.