Non esistono le condizioni per l’intervento del presidente della Repubblica nella vicenda giudiziaria di Silvio Berlusconi. Lo ha precisato l’ufficio stampa del Quirinale in una nota dopo le parole pronunciate dal Cavaliere che ha detto di non voler chiedere la grazia ma che gli dovrebbe essere ugualmente concessa. “Non solo non si sono create via via le condizioni per un eventuale intervento del capo dello Stato sulla base della Costituzione, delle leggi e dei precedenti – spiega il Colle – ma si sono ora manifestati giudizi e propositi di estrema gravità, privi di ogni misura nei contenuti e nei toni”. Giorgio Napolitano lancia anche un “pacato appello a non dar luogo a comportamenti di protesta che fuoriescano dai limiti del rispetto delle istituzioni e di una normale, doverosa legalità”. “Su tutti i problemi relativi alla sentenza definitiva di condanna pronunciata l’1 agosto scorso dalla Corte di Cassazione nei confronti del senatore Berlusconi – precisa il Quirinale – il presidente della Repubblica si è in questi mesi sempre espresso e comportato in coerenza con la sua ampia dichiarazione pubblica del 13 agosto. Nulla è risultato però più lontano del discorso tenuto sabato dal senatore Berlusconi dalle indicazioni e dagli intenti che in quella dichiarazione erano stati formulati”.
Ma il Cavaliere è già passato al contrattacco professando ancora una volta la sua innocenza sulla vicenda Mediaset e, intervistato da RadioUno Rai, ha annunciato per oggi la presentazione di nuove carte per la revisione del processo. “È una vicenda che ha altri protagonisti che sono indicati in modo chiaro”, dice tra l’altro aggiungendo che ci sono fatti e testimoni che non sono stati ascoltati dai giudici. Si tratterebbe di nuove carte in arrivo dagli Usa.