Non c’è ripresa senza casa. Rinviare l’Imu non basta

di Monica Setta

”Il problema ė far convivere il sistema di tassazione dell’Imu con la Tares cercando un criterio fondamentale di equità e cioè pagare sulla base dei servizi effettivamente ricevuti”. Corrado Sforza Fogliani, presidente della Confedilizia tiene fede alla sua fama di uomo pragmatico, promuove la decisione del governo sull’Imu, ma avverte: sull’edilizia Letta deve fare molto di più.

Come valuta le prime mosse del governo sull’economia?
“Come Confedilizia siamo contenti per gli incentivi alla locazione. Indica un’inversione di tendenza che crediamo continuerà perché il premier ha annunciato incentivi sugli affitti. Per quanto concerne il decreto Imu, apprezziamo la sospensione nei casi previsti, così come la previsione di riforma delle imposte sulla casa e la promessa di incentivi all’affitto. Non possiamo, tuttavia, non rilevare come si sia anche questa volta proceduto con superficialità nella individuazione dei pretesi “immobili di lusso” per i quali la sospensione non si applica. E questo perchè anche questa volta ci si è riferiti ad un “classamento catastale” che non rappresenta correttamente la realtà”.

Proviamo a spiegare perchè la classificazione catastale non tiene conto a sufficienza delle spese sostenute dai proprietari?
“Vede, in alcuni casi, vengono considerati “di lusso” gli immobili accatastati in categoria A8 («abitazioni in ville») e A9 («castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici») quando sono a tutti noti i costi elevati che questi beni – e spesso anche quelli in A1 cioė “ abitazioni signorili” – comportano anche solo per tenerli in piedi. E’ una discriminazione, già denunciata, che non regge e che configura anche una penalizzazione della nostra cultura e del nostro patrimonio monumentale”.

Torniamo all’economia. Cos’altro serve per far ripartire il Paese?
“L’economia parte, se parte il mercato immobiliare, perché come diceva Nadaud “Quando l’edilizia va, tutto va”. E per far ripartire il mercato occorre ridare una redditività ai contratti di affitto, invece continuamente assaliti da una fiscalità depressiva, specie negli ultimi anni. Proprio per questo Confedilizia ha già evidenziato al premier alcune misure importanti da attuare per far ripartire il settore. Innanzitutto, la previsione della riduzione a metà – per legge – dell’aliquota Imu di base del 7,6 per mille per gli immobili locati, per lo meno in caso di contratti “concordati”. Poi, vogliamo il ripristino della deduzione Irpef del 15% per i redditi da locazione. E ancora: l’eliminazione della “maggiorazione” Tares per i servizi. Ė opportuno che l’entrata in vigore del nuovo tributo sia spostata al 2014, ben potendosi nel frattempo continuare ad applicare i sistemi che fino ad oggi sono in atto. Infine c’è la proroga delle agevolazioni per le ristrutturazioni edilizie e per il risparmio energetico, che terminerà il prossimo 30 giugno”.

C’è poi la revisione del catasto…
“Sì. Nella legislatura scorsa era stata predisposta, nell’ambito della delega fiscale, una riforma del catasto affidata a meccanismi apparentemente razionali (algoritmi), ma avulsi da ogni valutazione di merito sulla reale redditività e sul reale valore degli immobili. Valutazione di merito sulla quale si dovrebbe invece incentrare qualsiasi intervento di revisione. Inoltre, occorre dare la possibilità ai contribuenti di impugnare giurisdizionalmente, anche nel merito, le tariffe”.