Non è Natale senza l’albero. Ci rinuncia soltanto il 10% degli italiani. E molti recuperano quello vecchio dalla cantina

Sono 3,5 milioni le famiglie italiane a caccia dell’albero di Natale vero che sarà addobbato nelle case o nei giardini

Sono 3,5 milioni le famiglie italiane a caccia dell’albero di Natale vero che sarà addobbato nelle case o nei giardini a partire proprio dal ponte dell’Immacolata secondo tradizione. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia però che quasi 6 italiani su dieci (il 59 %) recuperano dalla cantina il vecchio albero sintetico, una minoranza dovrà sostituirlo mentre sono appena il 10% quelli che rinunciano del tutto all’albero.

Una tradizione consolidata dunque nelle case degli italiani anche se – sottolinea la Coldiretti – con il cambiamento degli stili di vita si registrano nuove tendenze. L’albero vero tende a rimpicciolirsi non solo per questioni economiche ma anche – continua la Coldiretti – per la facilità di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione. Il risultato – precisa la Coldiretti – è che negli ultimi quindici anni la dimensione l’albero di Natale si è accorciato in media di quasi mezzo metro ed oggi la maggioranza degli abeti acquistati dagli italiani hanno una altezza inferiore al metro e mezzo ma in molti casi non superano neanche il metro.

L’albero di Natale diventa più leggero, maneggevole e trasportabile ma la scelta di alberi più piccoli indica anche una maggiore attenzione degli italiani alla sopravvivenza della pianta oltre il periodo natalizio in quanto – continua la Coldiretti – è più facile da curare e da ricollocare in un luogo adeguato. La spesa media degli italiani nell’acquisto dell’albero vero è stimata da Coldiretti/Ixè in 32 euro anche se gli abeti più piccoli che non superano il metro e mezzo sono venduti quest’anno a prezzi stabili e variabili tra i 10 e i 60 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso, mentre per le piante di taglia oltre i due metri il prezzo sale anche a 200 euro per varietà particolari.

La vendita avviene nei vivai, nella grande distribuzione, presso i fiorai, nei garden, ma ottime occasioni si trovano anche in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente a differenza delle piante di bassa qualità importate dall’estero che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti. In Italia gli alberi naturali – informa la Coldiretti – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi.

Niente a vedere con le piante di plastica che – denuncia la Coldiretti – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. La Coldiretti ha messo a punto un vademecum con alcuni consigli per gli acquisti e la preparazione dell’albero di Natale. E’ bene preventivare l’acquisto con qualche giorno di anticipo prima di allestirlo per dare modo all’albero di adattarsi al nuovo ambiente e distendere bene i rami imprigionati dalla rete per il trasporto. Al momento dell’acquisto preferire un albero italiano che non consuma energia per il trasporto e aiuta la stabilità idrogeologica del territorio nazionale. Non andare alla ricerca di un albero perfetto perché – sostiene la Coldiretti – ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e poi ricordarsi che si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall’autenticità dello stesso. Tutte le conifere tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l’albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi. Una volta a casa sistemare l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre al riparo da eventuali forti folate di vento. E’ bene evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami e non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero e vivo e respira. Mantenere la terra umida ma non eccessivamente bagnata, anche con l’utilizzo di un nebulizzatore, che – conclude la Coldiretti – potrebbe essere applicato anche ai rami in assenza di fili elettrici.