Non solo Molise e Friuli: il 10 giugno alle urne 796 Comuni da Nord a Sud. Si vota anche a Roma per eleggere due mini sindaci

Seggi aperti oggi in Molise e domenica prossima in Friuli-Venezia Giulia (in entrambi i casi per scegliere il nuovo governatore e rinnovare i consiglieri regionali), ma la lunga stagione elettorale inaugurata il 4 marzo con le Politiche non finisce qui.

Il prossimo appuntamento è con le Amministrative, riguarda in tutto 796 Comuni, coinvolge 7 milioni di elettori ed è anch’esso diluito nel tempo, anche se la data chiave è quella di domenica 10 giugno, con eventuale turno di ballottaggio due settimane più tardi, il 24 giugno. Domenica prossima si voterà nei comuni chiamati alle urne del Friuli – in concomitanza con le regionali -, il 20 maggio in Valle d’Aosta e il 27 maggio in Trentino Alto Adige. Il 10 giugno si apriranno i seggi per comuni e municipi delle regioni a statuto ordinario, in Sicilia e in Sardegna, ovvero in 591 dei 796 enti coinvolti: in ballo l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli.

Secondo l’ultimo aggiornamento del Viminale, gli elettori complessivamente interessati sono poco meno di 7,1 milioni, compresi i 291 mila chiamati a ridisegnare due Municipi (il terzo e l’ottavo) di Roma capitale.

Centoquattordici i comuni con oltre 15 mila abitanti, 21 i capoluoghi di provincia: si tratta di Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Udine, Vicenza e Viterbo. Solo sei di queste città – Ancona, Brescia, Catania, Messina, Siracusa e Vicenza – contano più di 100 mila abitanti. Una curiosità: sarà la ‘prima volta’ alle urne per 17 nuovi comuni istituiti nel 2018 mediante processi di fusione amministrativa. Mentre con il rinnovo della Giunta e dei Consigli comunali delle regioni a statuto ordinario si applicheranno le norme in materia di contenimento delle spese degli enti locali che prevedono la riduzione del numero di consiglieri e degli assessori comunali.