Non solo Toscana e Marche. Sfida apertissima pure in Puglia. Testa a testa tra l’uscente Emiliano e l’ex Fitto. Ma la grillina Laricchia sola contro tutti resta in corsa

Sette Regioni al voto, ma solo in tre la sfida è ancora aperta. Non solo la Toscana, madre di tutte le battaglie, che il Centrodestra ha eretto a simbolo, come fece con l’Emilia Romagna nell’ultima tornata La sfida fino all’ultimo voto sarà tra il governatore uscente Michele Emiliano e l’ex governatore del centrodestra Raffaele Fitto. Da non sottovalutare, però, anche la grillina Antonella Laricchia: scelta sulla piattaforma Rousseau dai militanti pentastellati, che hanno bocciato ogni possibile intesa col centrosinistra, corre sola contro tutti ed è ancora in corsa. è proprio la Puglia l’altra regione sorvegliata speciale della tornata elettorale del 20 e 21 settembre.

Incoronato dalle primarie del centrosinistra, Emiliano in queste elezioni non potrà contare sul sostegno di Italia Viva e +Europa, che andranno per conto proprio sostenendo Ivan Scalfarotto come loro candidato. Una candidatura di disturbo – sussurrano i maligni – voluta da Matteo Renzi per mettere in difficoltà Nicola Zingaretti e, in caso di Caporetto elettorale, sperare nella successione del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini alla segreteria dem che gli permetterebbe di rientrare nel Pd. Il centrodestra, dopo un lungo braccio di ferro tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ha scelto Raffaele Fitto come competitor contro l’attuale presidente, che, come detto, non è riuscito anche a far convergere sulla sua candidatura, l’alleato di governo. Risultato, tutti contro tutti.

Altro fattore può rivelarsi la legge elettorale. Il Consiglio Regionale della Puglia è composto da 50 consiglieri più il presidente. La legge elettorale è stata varata nel 2015 ed ha un sistema di voto proporzionale a turno unico, con il candidato governatore che con un solo voto in più rispetto ai suoi avversari, diventa il nuovo presidente. Dei 50 seggi, 27 vengono suddivisi in base al listino unico regionale e i restanti 23 invece sono ripartiti a livello circoscrizionale. È possibile effettuare un voto disgiunto (ovvero indicare un candidato governatore e poi volendo anche una lista che non lo appoggia).

Ed è proprio questo il meccanismo su cui punta Emiliano: pescare voti sulla sua persona nel bacino degli elettori grillini che pure potrebbero contemporaneamente votare il Movimento. Di recente è stata introdotta anche la doppia preferenza di genere.Per poter accedere alla ripartizione dei seggi, una coalizione e una lista che si presenta da sola devono superare la soglia di sbarramento dell’8%. Per una lista facente parte di una coalizione l’asticella da dover oltrepassare è quella del 4%.Con lo scopo di garantire la governabilità al candidato vincitore, viene attribuito anche un premio di maggioranza pari a 29 seggi nel caso si ottenga almeno il 40%, 28 seggi tra il 35% e il 40% e infine 27 seggi sotto il 35%.