“Normativa complessa”, per Piantedosi è difficile sciogliere le organizzazioni neofasciste. Ma nel mirino del Viminale ci sono gli “antisemiti”

Per Piantedosi è complesso sciogliere i gruppi neofascisti. Ma la priorità è indagare su "rigurgiti di antisemitismo mimetizzati da critiche al Governo israeliano”

“Normativa complessa”, per Piantedosi è difficile sciogliere le organizzazioni neofasciste. Ma nel mirino del Viminale ci sono gli “antisemiti”

Sciogliere le organizzazioni neofasciste, quelle che ciclicamente organizzano parate paramilitari e omaggiano i “caduti” con il Presente, canti fascisti e saluto romano? Quasi impossibile, perché “la normativa è complicata”. Parola del ministro Matteo Piantedosi, che, rispondendo ieri al Question Time al Senato, di fatto ha alzato le braccia e ha professato la sua impotenza.

“In presenza di fatti riconducibili all’apologia del fascismo, le Forze di polizia, sapientemente, documentano, identificano e procedono a deferire all’Autorità giudiziaria coloro che pongono in essere condotte penalmente rilevanti in base al quadro normativo vigente in materia”, ha spiegato Piantedosi.

Piantedosi: “Non l’hanno fatto neanche i precedenti governi”

Quanto alle iniziative che il governo può porre intraprendere per sciogliere le organizzazioni di carattere eversivo, il ministro ha ricordato che “la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che Governi sostenuti da maggioranze di orientamenti politici diversi dal nostro non hanno mai adottato iniziative in tal senso”. Se non lo avete fatto voi… Tuttavia il Governo è attivo su altri fronti: “Di recente è particolarmente impegnativo fronteggiare rigurgiti di antisemitismo mimetizzati da critiche al Governo israeliano”.

L’attacco di Avs: “Salvano chi fa il saluto romano e indentificano gli antifascisti”

“Rispondendo ad una nostra interrogazione che chiedeva lo scioglimento di gruppi e gruppetti che si rifanno al fascismo, il ministro Piantedosi conferma che nell’Italia del 2025 le organizzazioni neofasciste il governo non le scioglie e che il saluto romano si può tranquillamente fare”, commenta l’Avs Peppe De Cristofaro, “Però in compenso gli antifascisti che espongono striscioni vengono identificati dalla polizia e quelli che si permettono di sbandierare o esporre le bandiere palestinesi, vengono pure loro sottoposti ad identificazioni da parte delle forze dell’ordine. Uno stravolgimento dei valori fondanti su cui si basa la Costituzione italiana”.

“Una impunità assoluta nei confronti di chi quella Costituzione non la riconosce e invece la condanna e l’identificazione di chi cerca di portare ancora avanti quei valori. Del resto nell’Italia del 2025 governata dalla Meloni e Piantedosi se gli attivisti che si occupano di migranti e i giornalisti vengono spiati impunemente da un sistema come quello di Paragon, davvero tutto può accadere. Incredibile davvero”, conclude De Cristofaro.