La Sveglia

Nostalgici in marcia su Roma. Ecco il Bestiario del sottogoverno

Partono le celebrazioni fasciste per la marcia su Roma. Meloni viene beccata mentre dice parolacce. Ecco il bestiario di governo.

Partono le celebrazioni fasciste per la marcia su Roma. Giorgia Meloni viene beccata mentre dice parolacce e da Forza Italia ci danno lezioni sul merito. Ecco il bestiario del sottogoverno.

IL MARCIO INTORNO ALLA MARCIA
Paternò, centro alle porte di Catania, ieri mattina si è svegliata con i muri tappezzati di manifesti per ricordare la marcia su Roma del 1922 che lanciò il fascismo. Affissione che è stata autorizzata dal sindaco, come denuncia il Partito democratico chiedendo l’intervento anche del presidente del Senato Ignazio La Russa, che è originario proprio di Paternò. Tu guarda a volte le coincidenza, eh?

ARABIA VIVA, CALENDA CHE DICE?
8 settembre, Carlo Calenda a Piazza Pulita: “Io sono pronto a votare domani mattina una legge che renda illecite le consulenze pagate ai politici”. Mentre alla Camera si votava la fiducia al governo Meloni, il senatore Matteo Renzi era in Arabia Saudita per partecipare alla sesta edizione della Future investment initiative. L’evento, in programma dal 25 al 27 ottobre, ha come titolo “Creare un nuovo ordine globale” e consiste in una serie di conferenze organizzate dall’organismo controllato dal fondo sovrano saudita, il Saudi public investment Fund (Pif), che fa capo alla famiglia reale di re Salman. Carlo, fatela ‘sta legge, no? Vedrai che se la proponi il governo la vota in un attimo.

L’ALTO PROFILO: “CHE MERDA”
È diventato virale sui social network un estratto dell’intervento di Giuseppe Conte alla Camera, durante le dichiarazioni di voto di fiducia al governo. “Al Parlamento europeo voi non avete votato il Next Generation Eu. Astenersi in parlamento significa non far passare il Next Generation e il Pnrr. Se fosse stato per voi non lo avremmo avuto” dice il leader del Movimento 5 stelle a Giorgia Meloni. Lo schermo, diviso in due, mostra anche la reazione di Meloni che, osservando il labiale, sembra pronunciare un insulto. In particolare, l’ipotesi che va per la maggiore sui social è che lei abbia usato l’espressione “che merda…”.

Il deputato del Pd Alessandro Zan scrive: “La Presidente @GiorgiaMeloni smentisca immediatamente il presunto insulto rivolto a @GiuseppeConteIT. In caso contrario, lo esterni in casa propria o in via della Scrofa, non di certo nell’Aula di Montecitorio, tempio della democrazia”. Chissà ora che dicono tutti i giornalisti barzotti per l’eleganza e l’autorevolezza della presidente del Consiglio.

SALVINI E I DESSERT
Salvini: “Il mio ministero si occupa di terra e mare”. Probabilmente gli hanno assegnato il ministero per il menù del fine settimana.

CHE SCHIF… ANI LA GIUSTIZIA LENTA
Come racconta Attilio Bolzoni “in nome di una giustizia più veloce ed efficiente si possono fare acrobazie da capogiro. E il bello è che le carte sono tutte a posto, così a posto che una prescrizione di massa è garantita al mille per mille. Tutti lo sanno e nessuno fa niente, nessuno muove un dito per rianimare un processo, per salvarlo, per trascinarlo fuori da una palude che lo sta inesorabilmente inghiottendo”. Si tratta del processo Montante. Per mancanza di giudici il presidente del tribunale di Caltanissetta Francesco D’Arrigo ha riunificato due tronconi del dibattimento del processo Montante. Ne è nato un processo mostro dove dovranno essere riascoltati i testi sentiti nel primo processo. Si ricomincia daccapo. Tra gli imputati il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani. E il governo che dice?

A PROPOSITO DEL MERITO
Ieri l’onorevole Cattaneo (Forza Italia) in Parlamento ci ha spiegato cosa sia il merito in un intervento accalorato e duro. Al suo fianco alla Camera c’è Marta Fascina, che ha il merito di essere la compagna del padrone di quel partito. Questo è tutto.

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