Nuova era per i Cinque Stelle. La svolta con l’asse Conte-Grillo. Parla l’europarlamentare M5S, Dino Giarrusso: “Normale che Beppe voglia tutelare i nostri princìpi”

Parla l’europarlamentare M5S, Dino Giarrusso: "Normale che Beppe voglia tutelare i nostri princìpi".

Nuova era per i Cinque Stelle. La svolta con l’asse Conte-Grillo. Parla l’europarlamentare M5S, Dino Giarrusso: “Normale che Beppe voglia tutelare i nostri princìpi”

“L’incontro di Beppe Grillo a Roma? Guardi, le posso dire che sono senz’altro più felice e ottimista di quanto lo ero due giorni fa”. La ragione? “È impensabile un Movimento senza Beppe Grillo, ma è altrettanto vero che tutti gli attivisti Cinque stelle nutrono una grande stima nei confronti di Grillo. Sono certo che l’asse Conte-Grillo sarà foriero di ottime cose per l’Italia”. Parole chiare, quelle di Dino Giarrusso, eurodeputato di punta del Movimento Cinque stelle. Che, tuttavia, riconosce che alcune questioni – come d’altronde emerso anche dalle ricostruzioni della stampa – ancora devono essere affrontate e risolte. “Però, le dico: sono molto ottimista”.

Perché?
Io ovviamente non c’ero ieri alla riunione con i parlamentari, ma chi c’era mi ha detto che Beppe era carichissimo, pieno di energia, pronto a tornare anche in piazza. Credo che questa sia un’ottima notizia per tutti.

Però è un fatto che su alcune cose Grillo ancora non pare essere d’accordo…
Credo che quello sia legittimo. L’importante, però, è che ora si lavori tutti assieme per trovare soluzioni e non per nuove liti, anche perché finora già ne abbiamo avute troppe.

Non pensa, però, che si sia perso troppo tempo? Voglio dire: il Movimento attende un nuovo leader da più di un anno…
Ha ragione. Ma ritengo anche che nessuno all’interno del Movimento abbia voluto scientemente perdere tempo. Penso, invece, che ahinoi un peso determinante è da imputare alla querelle con Davide Casaleggio per la questione degli iscritti. D’altronde voglio dire: sarebbe stato folle rinunciare a qualcosa come 200mila iscritti che peraltro vengono coinvolti nei processi di democrazia diretta che sono centrali nel Movimento. Ora che la questione è risolta dobbiamo andare avanti come un treno. E peraltro è stato detto anche da Grillo: in 4-5 giorni saremo in grado di presentare il nuovo Statuto e dunque il nuovo Movimento.

Dalle ricostruzioni giornalistiche, però, sembra quasi che Grillo sia stato messo da parte da Conte negli ultimi giorni…
Io non credo affatto. Né credo che lui si sia sentito messo da parte. Penso, più che altro, che Grillo abbia compreso la necessità che in un passaggio così fondamentale per il Movimento lui debba essere il nostro garante. Voglio dire: stiamo assistendo a un passaggio da una forza politica che finora non è mai stata strutturata a una forza politica con una struttura chiara. Ebbene, in quest’evoluzione credo che Grillo abbia compreso la necessità che ci sia lui a garantire che i princìpi etici del Movimento rimangano intatti. È assolutamente normale che Beppe voglia analizzare fin nel dettaglio tutti i passaggi dello Statuto. Nulla di strano. E voglio dire un’altra cosa…

Mi dica.
Nessuno di noi – né io né Luigi (Di Maio, ndr) né lo stesso Conte – avrebbe mai fatto politica se non ci fosse stato un visionario come Beppe che, insieme a Gianroberto Casaleggio, ha pensato e creato il Movimento. Il suo è semplicemente l’atteggiamento naturale di chi vuole tutelare ciò che il Movimento è sempre stato.

A proposito di tutela dei Cinque stelle, Grillo però ha detto che lo Statuto va bene per i tre quarti. Il terreno di confronto pare essere quello del tetto ai due mandati…
Non è un mistero che io sono assolutamente contrario a ogni forma di deroga, l’ho sempre detto e ora lo ribadisco. Poi, certo, sono altrettanto convinto che alcune esperienze maturate in questi anni non devono andare perse. Penso, ad esempio, all’ottimo lavoro di Luigi alla Farnesina. Ma credo anche che ci siano tanti modi per non disperderla, tutta questa esperienza accumulata. Per il resto, se c’è qualcuno che la pensa diversamente, ben venga il confronto. Però dev’essere chiaro un concetto.

Quale?
L’unica cosa che il Movimento deve evitare come la peste è che all’interno dei Cinque stelle si arrivi ad avere il politico di professione. Sarebbe, questo, un tradimento clamoroso dei principi pentastellati. Noi nasciamo per combattere questo sistema, abbiamo preso voti proprio perché abbiamo detto che non vogliamo campare di politica. Ma, se è questo il terreno di confronto tra Grillo e Conte, sicuramente troveranno una soluzione.

Dunque giudizio positivo dopo la giornata di ieri?
Assolutamente sì. Credo sia stata data una sferzata fondamentale. Ora manca solo l’ultimo miglio. Che dobbiamo percorrere con l’energia che da sempre contraddistingue il Movimento: sarebbe da pazzi fermarsi o “rompere” proprio adesso…