Nuova impennata di contagi in Italia. Individuati 481 positivi in 24 ore. Dieci i decessi. Da Iss e Ministero della Salute un piano di emergenza in vista dell’autunno

Continuano a salire i nuovi casi di contagio da Coronavirus in Italia. Tra martedì e mercoledì, secondo quanto ha riferito l’ultimo bollettino del ministero della Salute, sono stati individuati 481 nuovi positivi (l’11 agosto erano 412). In aumento anche il numero delle vittime: 10 in più che portano il totale a 35.225, martedì l’incremento era stato di 6 decessi. Sono tre, oltre alla Provincia Autonoma di Trento, le regioni senza nuovi casi: Valle d’Aosta, Molise e Basilicata. Quelle con il maggior numero vedono in cima all’ultimo report: Lombardia con 102 contagi, Veneto (+60), Piemonte (+42) ed Emilia Romagna (+41). I pazienti attualmente positivi sono complessivamente 13.791 (+230), calano, invece, i ricoverati con sintomi, 77 (-22), ma non quelli nelle terapie intensive: 53 (+4 rispetto a martedì). Il totale di guariti e dimessi cresce di 236 unità, mentre i pazienti che si trovano in isolamento domiciliare sono 12.959 (+248).

Tutto questo avviene mentre il Governo si appresta, forse già domani, ad assumere nuovi provvedimenti precauzionali. Si va dai test rapidi, per chi rientra da Spagna, Croazia, Malta e Grecia, a nuove restrizioni per contrastare gli assembramenti nelle discoteche e negli stabilimenti balneari. Ma a preoccupare non è solo l’estate. Il ministero della Salute e l’Istituto superiore della Sanità, in vista dell’autunno e dell’inverno, hanno elaborato un piano che definisce le strategie e le soluzioni da adottare per evitare la diffusione del virus. Diversi gli scenari ipotizzati, compreso quello che si possa tornare a una “situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario”, dunque con indici Rt regionali maggiori di 1.5.

Fondamentale sarà “monitorare la situazione epidemiologica e l’impatto dell’infezione”, ma anche “garantire una comunicazione ufficiale al pubblico” e “continuare a rafforzare i meccanismi di coordinamento e collaborazione tra territori diversi e di compensazione/reperimento delle risorse nel Paese”. Per Iss e Ministero, “a livello delle Regioni”, sarà necessario mettere in atto “misure per far fronte ad eventuali scenari di aumento di trasmissione, in particolare attraverso la messa a punto di un piano in raccordo con i piani per la scuola e le Rsa”.

Basilare sarà, in particolare, “il rafforzamento dello stato di preparazione dei servizi sanitari”, e questo dovrà passare dal verificare “la disponibilità di idonei posti letto in ricovero ordinario e in regime di terapia intensiva/subintensiva dedicati” ed ancora appurare “la disponibilità immediata e le modalità di tempestivo e continuo approvvigionamento di materiali di consumo, strumentazione, dispositivi diagnostici, farmaci, l’adeguata disponibilità sul territorio regionale di personale sanitario formato, la presenza delle misure per la sicurezza di operatori e pazienti”.

Il piano prevede azioni per fronteggiare un eventuale “aumento non controllato di casi di infezione anche in aree geograficamente limitate, tale da determinare un sovraccarico dei servizi territoriali ed assistenziali”. Per “mitigare l’impatto della pandemia” sarà possibile attivare misure di isolamento e distanziamento, individuando strutture ad hoc o trasferendo altrove i pazienti, e ottenere in tempi rapidi l’approvvigionamento di ventilatori polmonari, ossigeno e altri dispositivi medici.