Nuova tragedia del mare a Lampedusa. Si ribalta un barchino. Al momento le vittime sono 13. Anche bambini tra i dispersi. Il sindaco: “Non possiamo continuare a contare i morti”

Sono in tutto 13 i corpi dei migranti finora recuperati, vittime del naufragio della notte scorsa al largo di Lampedusa. Lo rende noto la Guardia Costiera. Oltre ai due corpi rinvenuti nell’immediatezza dei soccorsi, altri sette cadaveri sono stati recuperati da due motovedette, dopo essere stati avvistati da un elicottero della Guardia Costiera impegnato nella ricerca dei dispersi. In salvo sono state tratte 22 persone, delle circa 50 che si trovavano a bordo del barchino che si è ribaltato. Tra i dispersi, secondo quanto reso noto da alcuni testimoni, ci sarebbero anche otto bambini.

Nella zona del naufragio è in corso un’operazione di soccorso coordinata dalla Capitaneria di Porto di Palermo. La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Il fascicolo è, al momento, contro ignoti. Il procuratore capo Luigi Patronaggio ha inviato Lampedusa un sostituto che seguirà da vicino l’evolversi della situazione.

“Basta stragi del mare. Basta raccogliere morti che galleggiano. Non possiamo continuare ad assistere allo sbarco di cadaveri di povere persone che inseguono il sogno di migliorare la propria vita. La politica agisca” ha detto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello. “Le istituzioni, devono subito realizzare un tavolo di lavoro – ha aggiunto Martello – in grado di affrontare la politica dell’immigrazione stabilendo un piano serio e operativo. Il 3 ottobre scorso, con le scuole italiane abbiamo commemorato il giorno della memoria e del ricordo in nome della strage del 3 ottobre 2013 quando nel naufragio davanti Lampedusa morirono 368 migranti accertati. Neanche 4 giorni dopo altre persone muoiono nel viaggio tra l’Africa e l’Europa. E Lampedusa è sempre al centro di queste tragedie. La politica agisca non possiamo continuare a contare i morti”.