Nuove minacce per Gratteri. In una lettera consegnata ai carabinieri i piani della cosca Mancuso per eliminare il procuratore di Catanzaro

Una lettera, contenente minacce nei confronti del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, è stata fatta pervenire ai carabinieri di Lagonegro. Nella missiva, secondo quanto racconta il Fatto Quotiano, è indicato che la cosca dei Mancuso avrebbe incaricato un uomo di fiducia di portare a termine il piano omicida, studiato a Limbadi ed affidato ad un killer residente a Belvedere Marittimo, in provincia di Cosenza. Sono in corso accertamenti per valutare le credibilità delle minacce. La lettera  stata trasmessa alla Procura di Salerno, competente per le indagini che riguardano i magistrati del Distretto di Corte d’appello di Catanzaro.

Già nel gennaio scorso la protezione del procuratore Gratteri era stata potenziato sia nei luoghi di lavoro del magistrato, sia rispetto alla sua scorta e agli autoveicoli utilizzati per i suoi spostamenti. In seguito a predenti minacce il magistrato, da anni in prima linea contro la ‘ndrangheta, era stato costretto ad annullare alcuni incontri pubblici. Minacce che si sono intensificate in seguito alla conclusione della maxi operazione “Rinascita Scott” che ha portato a centinaia di arresti. Nel 2019 il nome di Gratteri era emerso anche in alcune intercettazioni dove si faceva riferimento a progetti di attentati.

“Piena solidarietà a Nicola Gratteri e ferma condanna per le vili minacce ricevute” affermano, in una nota congiunta, i parlamentari M5S Francesco Sapia, Bianca Laura Granato, Giuseppe d’Ippolito e Paolo Parentela. “Siamo certi – continuano i 5 Stelle – che questi maldestri tentativi di fiaccare l’operato di Nicola Gratteri non sortiranno alcun effetto, se non quello di suscitare una maggiore indignazione della società civile. Queste barbare e scomposte reazioni sono la prova, qualora ve ne fosse bisogno, che il processo Rinascita-Scott colpisce al cuore le cosche. Il Movimento 5 stelle sarà sempre a fianco dei magistrati coraggiosi come Nicola Gratteri e di quanti lottano per la giustizia”.