Nuovi contagi e ricoveri in calo. Restano invariati i colori. Sileri: “Inizia la discesa della curva. Il dato dei decessi andrebbe spiegato meglio”

"Inizia la discesa della curva" ha detto a Domenica in il sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri.

Nuovi contagi e ricoveri in calo. Restano invariati i colori. Sileri: “Inizia la discesa della curva. Il dato dei decessi andrebbe spiegato meglio”

I principali indicatori di questa fase della pandemia in Italia sono in diminuzione, facendo pensare all’inizio di una fase discendente del contagio. Dopo il grande aumento dei casi e conseguentemente di ospedalizzazioni e decessi causate dalla diffusione rapidissima della variante Omicron, sembra che il picco di questa ondata sia ormai alle spalle. Da più di una settimana, infatti, per ogni giorno i casi dei sette giorni precedenti presi in esame sono meno dei sette antecedenti.

Rispetto a ieri, ad esempio, il totale dei casi dei sette giorni precedenti è diminuito del 15,5% rispetto al totale dei sette giorni prima. Negli ultimi sette giorni, ci sono stati in media poco meno di 148.600 casi al giorno, in calo rispetto ai quasi 176mila registrati nei sette giorni precedenti. Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità, i casi sono in diminuzione in tutte le fasce d’età, ad eccezione della fascia 0-9 anni.
Anche il numero delle persone ospedalizzate è in diminuzione.

Secondo i dati Agenas, il tasso di occupazione dei pazienti Covid-19 nelle terapie intensive è del 16%, in calo rispetto al 17% di una settimana fa, mentre quello dei reparti medici ordinari è stabile al 30%. La situazione è parecchio eterogenea da regione a regione. L’occupazione delle terapie intensive è diminuita in undici regioni e aumentata in cinque: si va dal 27% della Provincia di Trento al 6% della Basilicata. I decessi sono l’ultimo indicatore di un’ondata ad aumentare nel tempo: negli ultimi giorni sono stati in media 374 al giorno, in lieve aumento rispetto ai 349 di una settimana fa.

La variante Omicron sta ormai soppiantando del tutto la variante Delta: secondo l’ultima indagine rapida dell’Istituto superiore di sanità, al 17 gennaio il 95,8% dei campioni analizzati era positivo alla variante Omicron, con una variabilità regionale tra l’83,3% e il 100%, mentre la Delta era al 4,2% (a livello regionale tra 0% e 16,7%).

Domani nessuna regione cambierà di colore: al momento ci sono cinque regioni in arancione (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Valle Aosta), tre regioni in bianco (Basilicata, Molise e Umbria), mentre le altre sono in giallo. Nelle prossime settimane, il sistema per l’attribuzione dei colori potrebbe essere rivisto, per arrivare a mantenere solo la zona rossa. Anche le regole sul conteggio dei pazienti positivi in reparto e sulla scuola potrebbero essere presto riviste.

“Inizia la discesa della curva – ha detto a Domenica in il sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri -, i ricoveri ci sono ma scenderanno di più nelle prossime settimane. Calerà anche il dato dei decessi, che risente probabilmente di un computo che andrebbe spiegato meglio, gran parte con persone con fragilità, non vaccinate o vaccinate ma già in fine vita per altre malattia”.

Il bollettino di oggi: 104.065 nuovi casi e 235 decessi

Sono 104.065 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 137.147) a fronte di 818.619 tamponi effettuati su un totale di 170.153.413 da inizio emergenza. È quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità di oggi. Nelle ultime 24 ore sono stati 235 i decessi (ieri 377), che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 146.149. Gli attualmente positivi sono 2.643.817 (-20.831), 2.622.607 dei quali si trovano in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 19.617 di cui 1.593 in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 8.135.519 con un incremento di 124.706 unità nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è la Lombardia (14.558), poi l’Emilia-Romagna (13.091), il Lazio (11.533) e il Veneto (11.233).