Non si può definire un bonus tredicesima, considerando che arriverà con la busta paga di gennaio, ma il bonus da 100 euro diventerà presto realtà, pur venendo ridimensionato giorno dopo giorno. Per il suo ideatore, il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, sarà una sorta di tredicesima del taglio del cuneo fiscale.
Leo spiega che il taglio del cuneo vale per 12 mesi, quindi il bonus viene considerato “come se fosse una tredicesima del cuneo fiscale, questo è l’obiettivo”. Ma, spiega anche il viceministro, sul bonus si applicherà il 23% di tasse, quindi vuol dire che la cifra reale sarà di 77 euro.
Se il contribuente dovesse avere detrazioni o deduzioni a suo favore, sottolinea Leo, “più o meno stiamo attorno a 80 euro, parenti degli 80 euro del cuneo”. Ricordando, però, che il bonus è previsto solo una tantum. Come funzionerà e quali sono le ultime novità emerse su questo bonus?
Come funziona il bonus e qual è il suo vero importo
Innanzitutto va sottolineato che non sarà un vero bonus tredicesima perché il governo l’ha trasformato in una misura una tantum che verrà erogata con la busta paga di gennaio. La cifra è di 100 euro lordi, ma in realtà il netto è più basso: con l’aliquota del 23% l’importo netto è più basso, come ha sottolineato Leo, attestandosi intorno agli 80 euro o poco meno.
Inoltre viene erogato solo per il periodo in cui il dipendente ha effettivamente lavorato: se la sua assunzione è avvenuta durante il 2024, quindi, vengono considerati solo i mesi in cui ha prestato servizio. Inoltre il bonus non sarà automatico, ma dovrà essere richiesto al datore di lavoro.
Chi può riceverlo: i requisiti
Il primo requisito è quello reddituale: si tiene in considerazione l’anno in corso e non si possono superare i 28mila euro. Gli incapienti non hanno diritto al bonus, quindi di fatto ci sarà anche una sorta di soglia minima che, secondo la responsabile Lavoro del Pd, Maria Cecilia Guerra, dovrebbe essere di 8.500 euro.
L’altro requisito riguarda lo stato familiare: può accedere al bonus chi ha un coniuge e almeno un figlio. Nella bozza del decreto è previsto che possano accedere anche i nuclei familiari con un solo genitore (quindi senza coniuge) e con almeno un figlio a carico.
Come chiedere il bonus da 100 euro
Il bonus, come detto, verrà erogato con la busta paga di gennaio 2025. Secondo le stime dovrebbe andare a 1,1 milioni di famiglie. Saranno i lavoratori a doverlo chiedere al datore di lavoro, presentando un’attestazione nella quale si garantisce di averne diritto e indicando anche il codice fiscale del coniuge e dei figli. Poi i sostituti d’imposta che erogano la misura lo recuperano attraverso i crediti in compensazione con imposte e contributi da versare.