Per il pestaggio e la morte di Stefano Cucchi c’è un nuovo indagato, ed è un ufficiale dei carabinieri. Si tratta del maggiore Luciano Soligo, all’epoca dei fatti comandante della compagnia Talenti-Montesacro. Il maggiore è indagato nell’ambito della nuova inchiesta, in cui si procede per falso ideologico, che ha già coinvolto anche il luogotenente Massimiliano Colombo, allora comandante della stazione Tor Sapienza, e il carabiniere scelto, Francesco Di Sano, che nel corso del processo a carico di altri cinque carabinieri ha dichiarato di aver modificato, in seguito a un ordine gerarchico, il verbale sullo stato di salute di Cucchi. La nuova inchiesta, condotta dal pm Giovanni Musarà, riguarda i falsi verbali e i depistaggi legati al pestaggio in caserma cui fu sottoposto Cucchi poche ore dopo essere stato arrestato per droga.
“Falsi ordinati per far dire ai medici legali dei magistrati che mio fratello era morto di suo – ha scritto su Facebook Ilaria Cucchi -, che era solo caduto ed in fin dei conti non si era fatto niente. Era morto solo ed esclusivamente per colpa sua e nostra. Io e Fabio lo abbiamo detto per anni che ciò non era assolutamente vero. Lo abbiamo urlato per nove anni. Che sensazione provo ora? Soddisfazione? No. Rabbia per tutto il dolore infertoci con insulti minacce e false verità? Sì. Dolore ed amarezza, come cittadina per l’Arma dei Carabinieri? Anche. Non è ancora finita questa storia – ha concluso – dove una normale famiglia Italiana viene stritolata da uomini delle istituzioni ma reagisce e resiste per nove anni senza mai perdere fiducia in esse”.