Nuovo spreco sui migranti. La gara sulla lingua va deserta. Stanziati 4 milioni per insegnare l’italiano. I buonisti predicano, ma poi nessuno fa offerte

Deserto il bando del Viminale per “Servizi sperimentali di formazione linguistica 2018-2021" finalizzato all'accoglienza

A sentire associazioni e cooperative, il ministero dell’Interno destina pochi soldi alll’accoglienza. E così, dicono, migranti e rifugiati non sarebbero tenuti in giusta considerazione dal corso inaugurato da Matteo Salvini. A prescindere dalle critiche al sistema istituzionale, che possono anche essere legittime, c’è un punto che, dati alla mano, resta incontrovertibile: anche i tanti che si occupano dei migranti hanno le loro colpe. Perché se da un lato il Viminale pubblica corposi bandi per progetti mirabili rivolti all’accoglienza, molto spesso questi finiscono incredibilmente con l’andare deserti. L’ultimo caso si è avuto con il bando per “Servizi sperimentali di formazione linguistica 2018-2021”. Un progetto lodevole siccome, come giustamente denunciato da tanti, la lingua italiana è il primo ostacolo per i tanti che arrivano in Italia. Il fondo destinato non è secondario: 4 milioni di euro. Bene, si dirà. Peccato che il Viminale, pochi giorni fa, è stato costretto a prorogare il bando (che sarebbe scaduto ieri) al 15 ottobre. La ragione? “All’oggi è stato presentato un esiguo numero di proposte progettuali, stante l’ingente somma stanziata per l’obiettivo”. Come dire: i soldi ci sono, ma nessuno partecipa. E non è la prima volta che accade. Stessa identica cosa è accaduta anche con l’avviso “Piani regionali per la formazione civico-linguistica dei cittadini di Paesi terzi 2018-2021”: il bando, che rientra in un calderone dal valore di oltre 700 milioni di euro tra fondi nazionali e comunitari, è stato prima prorogato dal 3 al 10 settembre scorso per “consentire la più ampia partecipazione al procedimento di presentazione delle proposte progettuali”, poi sospeso “considerato che, nel termine di scadenza, sono pervenute un numero insufficiente di proposte progettuali”, infine riaperto il 14 settembre. Spesso, ancora, è la RealPolitik ad essere alibi per ulteriori rinvii. Così è capitato per il progetto “Impact” (Integrazione dei Migranti con Politiche ed Azioni Coprogettate sul Territorio): oltre 26 milioni per iniziative in mano alle Regioni. Il 13 giugno, però, viene concesso a Molise, Lazio, Lombardia, Friuli viene concesso ulteriore tempo. La motivazione è da ridere: le Regioni sono andate al voto. Tanto basta per bloccare tutto.

Stop allo spreco – C’è un bando, invece, che ha subito ricevuto feedback. Quello relativo al “servizio di supporto nell’attuazione di misure comunicative” finalizzate ad ampliare la conoscenza del Fondo Asilo e Migranti. Un ruolo fondamentale. Basti pensare all’importo: 3 milioni. Quasi quanto tutto il bando sulla formazione linguistica. Non a caso a febbraio 2018 (il bando è del settembre 2017) vengono pubblicati i 7 ammessi alla gara. Nel frattempo, però, il Governo cambia. E al Viminale arriva Salvini. Che blocca la commessa perché “la tipologia dei servizi richiesti […] non corrisponde più alle necessità e alle priorità attuali dell’’Amministrazione”. Almeno quest’esborso ce lo siamo risparmiati.