Sulla vendita di San Siro la giunta Sala tira dritto come annunciato, con buona pace della “discontinuità” e della “riflessione attenta”, promesse dopo lo scoppio delle inchieste sull’urbanistica. La delibera sulla vendita del Meazza a Inter e Milan (per soli 171 milioni) sarà infatti presentata in giunta la “settimana prossima” (per poi passare dalle commissioni ed essere discussa in Consiglio comunale entro la fine di settembre). A confermarlo ieri il sindaco Beppe Sala.
“Siamo pronti, martedì andiamo in giunta”
“L’importante è che la vicesindaco completi gli incontri con tutte le forze politiche, ma per il resto siamo pronti, settimana prossima andiamo in Giunta”, ha detto Sala. Quanto al passaggio in Corte dei conti e in procura (come rivelato da La Notizia ieri) prima dell’approvazione, il primo cittadino ha spiegato: “Ho lasciato a Scavuzzo (Anna, vicesindaco e assessore all’Urbanistica) di verificare, dal punto di vista di tutte le entità che hanno partecipato in questa lunga storia, cosa ne pensano. Ovviamente ognuno poi farà il suo mestiere, però siamo sufficientemente tranquilli, stiamo rispettando pienamente le regole. Quindi, noi siamo pronti a procedere, però è importante adesso ascoltare il parere di tutti”.
FdI: “Vogliamo vedere le carte. Fino a oggi nessun documento condiviso”
Un parere non certo positivo sarà quello dei consiglieri di FdI che chiedono al sindaco di vedere i documenti relativi alla vendita. “La tranquillità ostentata dal sindaco Sala sul rispetto del calendario che porterà il Consiglio Comunale a votare sulla vendita dello stadio ha dell’incredibile”, ha commentato il capogruppo Riccardo Truppo, “A oggi nessun documento inerente tale delibera è stato condiviso con i gruppi politici che siedono in Consiglio comunale, né pare ce ne siano a leggere le risposte date per iscritto dalla delegata della vice sindaca Scavuzzo a chi gliene chieda copia. Neppure l’offerta di acquisto di marzo delle squadre è stata messa a disposizione”.
“Se la vicesindaca poi ha audito enti terzi, Corte dei Conti in primis, se ne anticipino le risultanze”, continua Truppo, “Non è possibile impostare una discussione di una simile portata in una maniera così poco chiara”. “Se il sindaco e la sua sinistra hanno una qualche documentazione preliminare sullo stadio, la mostrino. In caso contrario pare quanto meno estroso credere di riuscire a preparare tutto in sette giorni”, aggiunge Truppo che conclude, “Delle due l’una: o i documenti ci sono e non vengono mostrati, oppure saranno preparati in gran fretta. Una fretta che probabilmente non si addice alla compravendita forse più importante della storia del Comune di Milano”.