Quanto vale San Siro? Quando scatterà – se non è già scattato – il vincolo sul secondo anello, che ne impedirebbe l’alienazione a Milan e Inter? E ancora: a che punto stanno le contrattazioni tra Comune e i due fondi di investimento Usa, che appaiono arenate, causa divieto di rivendita delle aree a terzi richiesto da palazzo Marino?
Sono alcuni dei quesiti che aleggiano, ma sarebbe meglio dire incombono, sulla cessione dello stadio Meazza ai club, che il sindaco Beppe Sala vorrebbe perfezionare entro fine mese. Un obiettivo messo in crisi da più fattori.
La procura apre un fascicolo sul vincolo
A partire dai pm di Palazzo di giustizia, che mercoledì hanno sentito per oltre tre ore la soprintendente Emanuela Carpani come persona informata dei fatti, confermando che c’è un fascicolo aperto sull’operazione. Motivo del contendere: il famoso vincolo culturale sul secondo anello dello stadio.
Per il Comune scatterà solo il 10 novembre 2025, in base all’unico documento “ritrovato” da palazzo Marino nei propri archivi, un verbale di fine lavori, che riporta la date del 10 novembre 1955. Per i comitati che si oppongono allo stadio, invece, il vincolo sarebbe già scattato a giugno scorso. A suffragare la tesi, numerose fotografie e pagine di giornale che mostravano il secondo anello gremito ben prima di novembre ‘55.
Faro anche sul prezzo di vendita
Ma oltre al secondo anello, la procura intende fare luce anche sul valore monetario – stabilito prima dall’Agenzia delle Entrate e poi confermato dai professori di Politecnico e Bocconi, che però con l’Agenzia delle Entrate hanno rapporti professionali – attribuito a Stadio e aree limitrofe e base della contrattazione: 197 milioni di euro complessivi, 73 milioni per il Meazza e 124 milioni per le aree. In pratica 441,43 euro al metro quadro.
“Quell’area vale 615 euro al mq, non 441“
Una valutazione al ribasso, secondo Luigi Corbani (l’ex vice-sindaco, ispiratore del Comitato SiMeazza), che ricorda, per esempio, come secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) della stessa Agenzia delle Entrate “il valore minimo della zona Caprilli-Ippodromo-Monte Stella sia di 615,22 euro al mq.”, il che avrebbe portato a una valutazione di “172.825.141,52 solo per la area ‘Ambito GFU San Siro’”.
Sconto del 25% per “investimento con fini economico-sociali“
Tuttavia, spiega Corbani, l’Agenzia delle Entrate (con l’accordo del Comune) ha deciso di considerare una determinazione dirigenziale del 2008 (la n.101 del 20 novembre 2008) sugli espropri, la quale prevede “la possibilità di un abbattimento dei costi del 25% ‘quando la espropriazione è finalizzata ad attuare interventi di riforma economico-sociale’”.
In pratica, sottolinea l’ex vice-sindaco: “I due fondi Usa stanno espropriando una superficie grande quattro volte il sedime dello Stadio Meazza, sette volte piazza del Duomo, per realizzare interventi di riforma economico-sociale! Cioè, l’Agenzia delle Entrate, i due consulenti collaboratori della stessa agenzia e il Comune stanno dicendo che gli interessi economici, i bilanci dei due fondi americani, gli affari immobiliari, sono una riforma economico-sociale!”.
Altro sconto perché il terziario di lusso è un handicap…
Non solo, la perizia dell’Agenzia aggiunge che il valore dell’area dove sorge lo stadio “deve essere ridotto rispetto all’ordinario valore di monetizzazione di zona” poiché l’area ha diversi “limiti” commerciali, tra cui le “destinazioni realizzabili” al suo interno che “risultano essere esclusivamente di tipo non residenziale (commerciale e terziario), comportando una riduzione del valore, essendo generalmente meno redditizie”. Quindi per Agenzia e periti, tutto il terziario (di lusso) previsto dal progetto di Milan e Inter sarebbe un handicap e non un’immensa fonte di guadagno (per i fondi).
Valori di monetizzazione dell’area cresciuti ad aprile 2025. Ma il Comune non ne ha tenuto conto
Altro elemento che colpisce è che la stessa giunta il 10 aprile 2025 ha approvato l’aggiornamento annuale dei valori della monetizzazione delle aree riferiti al secondo semestre 2024: l’area Ippodromo, Caprilli, Monte Stella (quella valutata dall’Agenzia 441,43 euro) ha visto crescere il proprio valore minimo da 615,22 euro a 656,31 e il valore massimo da 703,11 euro a 750,06.
Un possibile danno erariale da oltre 60 milioni
Quindi, conclude Corbani, eliminando tutti gli sconti e le sottovalutazioni, il valore reale di stadio e aree non sarebbe di 124.005.204,23 euro, ma di 184.367.979,96 euro. “Stiamo parlando dunque di una differenza di euro 60.362.775,73 in meno, rispetto alla cifra indicata della delibera di Giunta del 18 marzo 2025”, spiega l’ex vice-sindaco, sottolineando che potrebbe configurarsi come danno erariale.
Un maxi sconto che il sindaco Sala e la sua giunta avrebbero concesso ai fondi. Del resto, Sala la sua posizione l’aveva espressa l’11 novembre 2024, quando disse che il Comune deve sostenere i due fondi Usa perché “l’interesse pubblico deve fare i conti con la sostenibilità economica di chi è proprietario delle due squadre milanesi”. Dimenticando forse che l’interesse pubblico deve fare i conti solo con l’interesse pubblico…