L’obbligo vaccinale manda in pezzi il Centrodestra. Salvini insiste: “Non c’è in nessun Paese europeo”. Per Tajani invece sarà inevitabile se gli italiani non si vaccineranno

L'ipotesi dell'introduzione dell'obbligo vaccinale continua a dividere il dibattito politico, soprattutto nel Centrodestra.

L’obbligo vaccinale manda in pezzi il Centrodestra. Salvini insiste: “Non c’è in nessun Paese europeo”. Per Tajani invece sarà inevitabile se gli italiani non si vaccineranno

“L’obbligo vaccinale non c’è in nessun paese europeo e in tanti paesi non esiste neanche il green pass. Perché noi dovremmo fare in un altro modo? Non è nemmeno dignitoso vedere agenti della polizia penitenziaria o di altre forze dell’ordine dovere mangiare in piedi fuori dalle mense perché non hanno il green pass”. È quanto ha detto ad Agorà Estate (qui il video) il leader della Lega, Matteo Salvini, a proposito del dibattito sull’obbligo vaccinale che in queste ore sta dividendo il centrodestra.

Salvini propone “i test salivari gratuiti”. “Questa – ha aggiunto il segretario del Carroccio – sarà la richiesta della Lega appena riaprirà il Parlamento, il 7 settembre quando arriveranno in conversione i decreti”. Di tutt’altro avviso il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, secondo il quale “se si raggiunge l’obiettivo dell’immunità di gregge è inutile l’obbligo”. “Ma – ha detto Tajani a Morning News – dipende dagli italiani perché se non si vaccinano è inevitabile andare verso l’obbligo, è una questione di garanzia verso se stessi e verso gli altri”.

“Non possiamo pensare di avere un altro anno di insegnamento a distanza – ha aggiunto l’esponente azzurro – e per questo il personale scolastico dovrà essere obbligato ad avere il green pass. Lo stesso discorso vale per chi lavora in grandi comunità. Credo che il green pass sia uno strumento utile e non dobbiamo vederlo come un nemico, il nemico si chiama Covid, il vaccino e il green pass sono strumenti per sconfiggerlo e far ripartire l’economia”.

E dentro Forza Italia la pensano come Tajani anche due ministri, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Entrambi gli esponenti azzurri dell’Esecutivo continuano a dichiararsi favorevoli ad introdurre l’obbligo vaccinale.

Intanto il governo è pronto a presentare al decreto sul Green Pass del 6 agosto un emendamento per l’estensione del certificato verde da 9 a 12 mesi dalla seconda dose. Venerdì si attende il parere del Cts sull’ipotesi di allungamento. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, annuncia che la terza dose sicuramente si farà a partire dai più fragili, anche se la questione è ancora aperta.