Oggi la stretta contro il virus. Scatta l’obbligo di mascherina. Ma la firma del nuovo Dpcm potrebbe slittare di una settimana. Alle Regioni saranno consentite solo misure più restrittive

Obbligo delle mascherine, mantenimento dei protocolli anti-contagio e proroga pure dell’utilizzo dell’App Immuni. Slitta ad oggi il Consiglio dei Ministri in cui dovrenne essere firmato il nuovo Dpcm per far fronte all’emergenza Covid, ma cosa prevederà il provvedimento è ormai noto. E la bozza del decreto ha già convinto anche le Regioni. Non si esclude però neppure un Dpcm ponte che arrivi al 15 ottobre, il termine di scadenza dell’attuale stato di emergenza. Due ipotesi strettamente legate al voto questa mattina alla Camera.

IL PUNTO. L’eventuale nuovo Dpcm prevederà l’obbligo di portare sempre con sé, al di fuori della propria abitazione, i dispositivi di protezione individuale, ovvero la mascherina, con la possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto vicino ad altre persone non conviventi. La mascherina non verrà però prevista per quanti all’esterno svolgono attività sportiva o motoria, per i bambini di età inferiore ai sei anni, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso di tale dispositivo e per coloro “che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità”.

Nel Dpcm verrà inoltre inserito il mantenimento dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive e delle linee guida per il consumo di cibi e bevande. Prorogato inoltre lo stato di emergenza fino al 31 gennaio. Secondo il decreto le Regioni potranno poi introdurre misure più restrittive rispetto a quelle previste dagli stessi Dpcm. E potranno adottarne viceversa di maggiormente permissive solo se nei casi previsti dai Decreti e “previo parere conforme del comitato tecnico-scientifico”. Previsto infine il mantenimento dell’operatività per un altro anno, fino al 31 dicembre 2021, della piattaforma unica nazionale Immuni per l’allerta dei soggetti venuti in contatto con persone positive al Covid.

Una scelta legata alle “esigenze di protezione e prevenzione sanitaria, legate alla diffusione del Covid 19 anche a carattere transfrontaliero, individuata con Dpcm e comunque entro il 31 dicembre 2021”. Dopo la data tutti i dati personali verranno quindi “cancellati o resi definitivamente anonimi”. No invece a chiusure anticipate di bar e ristoranti. Possibili solo chiusure “selettive” di alcuni settori, compresi bar e ristoranti, e nuovi provvedimenti sul distanziamento sociale in caso di uno “scenario avverso” sui contagi.

IL DIBATTITO. Dopo il Consiglio dei Ministri oggi è prevista inoltre la riunione tra il Governo e le Regioni sulle nuove misure anti-Covid contenute nell’eventuale decreto legge e nel Dpcm e sulla proroga dello stato d’emergenza al 31 gennaio. Un incontro a cui, per l’esecutivo, prenderanno parte i ministri degli affari regionali Francesco Boccia e della salute Roberto Speranza. Una riunione che era stata aggiornata a ieri pomeriggio ma che, dopo l’incidente alla Camera dei deputati sul numero legale per le risoluzioni, è stata appunto rinviata a oggi.

“L’Italia sta meglio di altri Paesi europei, ma non dobbiamo farci nessuna illusione. I risultati non sono acquisiti, la sfida è aperta e tutto si mette in discussione ogni giorno. Per questo continueremo sulla linea della prudenza”, ha continuato a ribadire ieri il ministro della salute Roberto Speranza. “L’Italia è diventata simbolo di resistenza in tutto il mondo, ma l’attenzione deve rimanere massima”, ha aggiunto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Tutto però legato al voto a Montecitorio.