Ok all’estradizione per Chiara Rizzo

La Corte d’Appello di Aix en Provence ha accolto la richiesta di estradizione di Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena arrestata lunedì all’aeroporto di Nizza. Chiara Rizzo potrebbe tornare in Italia venerdì prossimo.

L’ex ministro temeva di essere intercettato e parlando con Chiara Rizzo le ricorda che «siamo al telefono, siamo al telefono» in modo da evitare che durante la conversazione si faccia riferimento a fatti o vicende esplicite.

La conversazione tra i due è stata registrata il 18 gennaio 2014 ed è inserita nella richiesta della Dda di Reggio Calabria al Gip per l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Scajola ed altre sette persone. Chiara Rizzo riferisce a Scajola «no, guarda, non mi dire niente … allora, facciamo una cosa, tu sai che … ho capito che le tue scelte sono … non sono … siccome tu mi dici sempre, “no, io aiuto, io faccio …”, le tue scelte sono condizionate da altre cose … allora, sai che ti dico? … Allora, lasciami perdere, perché se questo ogni volta ti deve fare venire e ti deve fare dire, «ah, no, devi fare le tue scelte!» … ma quale scelta posso fare io? Cioè, ma dimmi, tu che le cose le sai benissimo, quale scelta posso fare …». Scajola a questo punto le ricorda: «siamo al telefono … siamo al telefono …» e insiste ancora «… siamo al telefono!».

 

Ci sono anche momenti di tensione ed un litigio nelle conversazioni In una telefonata intercettata il 18 gennaio 2014 l’ex ministro dice alla Rizzo che deve fare delle scelte e lei risponde «che scelte devo fare?». A questo punto Scajola dice alla donna «senti figliola, basta balle e sotterfugi, su…». La conversazione si conclude con la Rizzo che tronca il dialogo chiudendo la telefonata bruscamente.