Oltre il danno la beffa. Alle ex lavoratrici Cepu negata pure la maternità

Il mancato versamento regolare della contribuzione mette a rischio per molte collaboratrici ed ex collaboratrici di Cepu anche il diritto alla maternità

Dopo il danno anche la beffa. Perché proprio di beffa si tratta. E a subirla, tanto per cambiare, sono dei lavoratori. Nello specifico 3 mila persone tra dipendenti e collaboratori della Cesd Srl, azienda impegnata nel settore dell’istruzione e della formazione professionale e nota al pubblico per i marchi Cepu, Grandi scuole ed e-campus, di cui il Tribunale di Roma ha dichiarato il fallimento il 17 febbraio scorso. Senza intaccare, tra l’altro, il proseguimento degli affari del gruppo (il presidente e fondatore Francesco Polidori ha ceduto in affitto le attività e la gestione dei marchi a Studium, nuova società creata da i figli nell’aprile 2015). Questi collaboratori, per lo più assunti attraverso collaborazioni a progetto o comunque contratti di lavoro atipico, si sono visti congelare gli stipendi dei mesi compresi tra dicembre 2014 e aprile 2015, prima del fallimento. Ma il problema non è solo questo. Il mancato versamento regolare della contribuzione, infatti, sta creando per loro enormi conseguenze: non possono vantare il diritto al riconoscimento dell’indennità di disoccupazione mensile, la cosiddetta Dis-coll (almeno 3 mesi di contributi a partire dal 10 gennaio 2014 ed una mensilità nel 2015) e, soprattutto, per quanto riguarda molte collaboratrici ed ex collaboratrici, “si sono viste negare la possibilità di poter godere anche di un diritto sacrosanto come la maternità”, come ha ciprinidenunciato in un’interrogazione scritta al ministero del Welfare, la capogruppo M5s in commissione Lavoro della Camera, Tiziana Ciprini. La parlamentare ha chiesto il riconoscimento della Dis-coll anche qualora, come in questo caso, sussistano irregolarità contributive da parte dell’impresa. Sulla scia di quanto stabilito (articolo 13 del decreto legislativo n. 80 del 2015) a partire dal 2015 per l’indennità di maternità alle lavoratrici parasubordinate anche in caso di mancato versamento dei contributi previdenziali. Ed è proprio di fronte alla risposta del Governo che la beffa per il personale Cepu si aggrava. Mentre il premier Renzi, infatti, dispensa promesse in vista della Legge di Bilancio, a cominciare da ben 10 mila nuovi posti di lavoro, un’estensione del sussidio di disoccupazione anche di fronte a irregolarità contributive “non può prescindere – ha scritto il Ministero del Lavoro – da uno specifico intervento normativo per il quale è necessario reperire la relativa copertura finanziaria”. “Mentre un imprenditore sotto inchiesta, e che non ha versato nemmeno i contributi ai suoi dipendenti, continua a fare i propri comodi centinaia e centinaia di lavoratori sono stati prima precarizzati e poi mandati per strada senza alcun sostegno”, ha commentato Ciprini con La Notizia. Prima di concludere: “È singolare che il Ministero ammetta anomalie nei contratti usati da Cesd. Dove era quando bisognava controllare? E perché i soldi non ci sono mai per i normali cittadini e invece si trovano sempre per le banche o per i soliti amici degli amici?”.