Omicidio Saman Abbas, ergastolo ai genitori e 14 anni allo zio

Sentenza di primo grado del Tribunale di Reggio Emilia per il processo per l'omicidio e la soppressione del cadavere di Saman Abbas.

Omicidio Saman Abbas, ergastolo ai genitori e 14 anni allo zio

Ergastolo al padre e alla madre, 14 anni di carcere allo zio e assoluzione per i 3 cugini. È la sentenza di primo grado del tribunale di Reggio Emilia nell’ambito del processo per l’omicidio e la soppressione del cadavere di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane uccisa nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021 a Novellara per essersi opposta a un matrimonio combinato. Il suo cadavere venne ritrovato dopo oltre un anno di ricerche, a metà novembre 2022, in un casolare vicino a casa, grazie alle indicazioni dello zio.

Sentenza di primo grado del Tribunale di Reggio Emilia per il processo per l’omicidio e la soppressione del cadavere di Saman Abbas

La Procura reggiana aveva chiesto condanne all’ergastolo per il padre Shabbar Abbas – che è detenuto nel carcere di Modena – e per la madre Nazia Shaheen – ancora latitante in Pakistan – e 30 anni per gli altri imputati (26 con le attenuanti generiche): lo zio della ragazza Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, tutti detenuti. Il giudice alla fine ha confermato le richieste dei pm, ma ha stabilito che i cugini sono estranei ai fatti.
Padre, zio e cugini erano tutti presenti oggi in aula per l’udienza conclusiva con le controrepliche delle difese.

La 18enne pakistana fu uccisa a Novellara perché rifiutava il matrimonio forzato. Assolti i cugini

In mattinata il padre di Saman, arrestato in Pakistan un anno fa, nel novembre 2022, ha pronunciato dichiarazioni spontanee davanti al giudice per oltre un’ora e mezza. “Non sono un animale, anche io voglio sapere chi l’ha ammazzata” ha detto Shabbar Abbas che in aula ha parlato in italiano. “Ho sentito parlare di un matrimonio combinato, anche questo non è vero – ha spiegato tra le lacrime il padre -. Lei era contenta. Era una persone intelligente, forte” che però “diceva anche bugie”.

Critico anche verso l’altro figlio, che con le sue rivelazioni ha incolpato i familiari: “Ho sentito tante parole false che mi fanno sentire molto male – ha aggiunto Shabbar Abbas -. La sua lingua ha parlato, il suo cuore non ha parlato. Lui ha detto tutte le bugie”.